Salute

Sclerosi Multipla: secondo uno studio USA la CCSVI esiste ed è presente nell’80% dei malati

virE’ stato pubblicato sul numero di ottobre della rivista scientifica Journal of Vascular and Interventional Radiology (JVIR) lo studio americano intitolato “Confronto tra l’ecografia intravascolare e la venografia convenzionale per il rilevamento di anomalie venose extracraniche indicative di insufficienza venosa cronica cerebrospinale“.

I ricercatori dell’Università di Buffalo (New York) hanno studiato la prevalenza di anomalie extracraniche nelle vene giugulari interne (IJ) ed azygos utilizzando la venografia convenzionale e l’ecografia intravascolare (IVUS) in pazienti con sclerosi multipla (SM) in corso di valutazione per l’insufficienza venosa cerebrospinale cronica, una condizione di disfunzione emodinamica vascolare.

PREMiSe (terapia endovascolare prospettica randomizzata nella sclerosi multipla) è uno studio sull’angioplastica venosa che ha arruolato 30 pazienti con SM recidivante. I pazienti soddisfacevano due o più criteri emodinamici extracranici di screening ecodoppler. La fase I dello studio includeva 10 pazienti ed è stata progettata per valutare la sicurezza e standardizzare la venografia, l’IVUS, e le procedure di angioplastica ed in cieco; la fase II ha arruolato 20 pazienti ed ulteriormente convalidato le valutazioni diagnostiche utilizzando le due tecniche invasive. La venografia era considerata anomala quando veniva rilevata una restrizione del lume di diametro ≥ 50%. L’IVUS era conaiderato anomala quando veniva rilevata una restrizione del lume di diametro ≥ 50%, difetti endoluminali, o ridotta pulsatilità.

Non è stata registrata tra i 30 pazienti dello studio alcuna complicazione correlata alla venografia o all’IVUS, tra i quali la rottura dei vasi, trombosi, o effetti collaterali del mezzo di contrasto. Sono state osservate con l’IVUS anomalie venose, tra cui occlusioni croniche come trombi nell’85% della vena azygos, nel 50% della vena IJ destra, e nell’83,3% della vena IJ sinistra, mentre la venografia mostrava stenosi ≥ 50% nel 50% dell’azygos , nel 55% della IJ destra, e nel 72% della IJ sinistra. La sensibilità della venografia per rilevare anomalie dell’IVUS era del 52,9%, 73,3%, e 80% rispettivamente per le vene azygos, IJ sinistra, e IJ destra.

Al termine dello studio, secondo gli autori, la valutazione con l’IVUS delle vene IJ ed azygos mostrava un tasso di anomalie venose più alto rispetto alla venografia. L’IVUS fornisce un vantaggio diagnostico rispetto alla venografia convenzionale nel rilevare anomalie venose extracraniche indicative di insufficienza venosa cronica cerebrospinale.

Fonte: http://www.jvir.org/article/S1051-0443%2813%2901106-8/abstract

COMMENTO di Joan Beal (CCSVI in Multiple Sclerosis):

La CCSVI esiste, ed è più facile da vedere e diagnosticare con l’ecografia intravascolare.

La valutazione con l’IVUS delle vene IJ ed azygos mostrava un tasso di anomalie venose più alto rispetto alla venografia. L’IVUS fornisce un vantaggio diagnostico rispetto alla venografia convenzionale nel rilevare anomalie venose extracraniche indicative di insufficienza venosa cronica cerebrospinale.”

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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