Non appartengono a Pasqualino Porfidia i resti recuperati dai carabinieri il 28 maggio a Marcianise, nel Casertano, durante i sopralluoghi alla ricerca del bambino scomparso nel 1990 all’età di 8 anni.
A renderlo noto è la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, in seguito alle analisi effettuate in questo ultimo periodo, dopo che l’inchiesta era stata riaperta a maggio dietro richiesta dei familiari del bambino. I consulenti hanno escluso che si possa trattare di reperti dovuti alla decomposizione di materiale umano.
Il 19 maggio scorso, un cane della Polizia, aveva individuato i resti ossei e alcuni brandelli di vestiti nascosti sotto a materiale di risulta in un abitazione del quartiere San Giuliano, dove abitava la famiglia Porfidia. Pasqualino, che all’epoca della scomparsa aveva 8 anni, fu visto l’ultima volta il 7 maggio 1990, intorno alle 11.30 poco distante da dove viveva con la famiglia, mentre era seduto su una panchina. Poi più nessuna traccia di lui.
Le indagini continuano e la pista più accreditata è la pedofilia.
