Economia

Tredicesima 2014 fagocitata da mutui e tasse, altro che regali

Il 51% della tredicesima 2014 in Italia destinata al pagamento di rate e bollette, il 23% verrà risparmiato. Solo il 26% investito in doni

Al di là di ogni ragionamento di carattere religioso, celebrativo o semplicemente sociologico, Natale è un periodo chiave dell’anno dal punto di vista economico; i consumi segnano un incremento vertiginoso, il denaro torna a circolare, gli esercenti respirano. La tredicesima 2014, però, non adempierà a questo scopo, o per lo meno, non nelle percentuali attese. Ci sono altre urgenze, quindi i regali passano in secondo piano. Così, dopo tanto dannarsi alla ricerca di un finanziamento per acquistare casa, un’auto o qualunque altra cosa, dopo aver posto i tassi Mutuo Arancio a confronto con quelli di Barclays, Cariparma e tutti gli altri, ora è il momento di far fronte alle spese. Usando la tredicesima.

tredicesima 2014

Il 51% della tredicesima 2014 verrà investita dalle famiglie in pagamento di rate del mutuo, bollette domestiche e oneri vari, a cui si somma un ulteriore 23% sfruttato per rimpolpare i risparmi di famiglia. Solo il 26% sarà utilizzato per acquistare doni per amici e parenti. A rivelarlo è una ricerca Coldiretti/Ixe secondo cui, nonostante tredicesimi stipendi leggermente più ricchi del 2013 (+1% secondo l’analisi), gli italiani non investiranno in beni e servizi di consumo ben il 74% dei 39 miliardi di euro extra elargiti in busta  paga.

E a Capodanno sono sempre meno a pensare a cotechino, lenticche e fuochi d’artificio, sempre di più quelli preoccupati dall’incombente arrivo di Imu, Tari e Tasi. Poi a gennaio c’è anche il canone RAI. Così, le famiglie hanno sposato il modello dell’austerity e optato per un approccio pratico, che non sarà troppo in clima natalizio ma per lo meno permetterà – si spera – di dare un po’ di respiro ai cittadini.

A far riflettere è anche la percentuale di consumatori che sceglie il risparmio all’acquisto di doni. Il 23% di chi riceverà la tredicesima 2014, infatti, pur non avendo la necessità di abbattere le spese, sceglie con coscienza di mettere da parte il proprio denaro, evidentemente scoraggiato da prospettive sempre più buie che si prefiguarno all’orizzonte. Poco meno di un quarto degli italiani preferisce essere previdente e creare un cuscino anticrisi che consenta di dormire sonni tranquilli anche in prospettiva.

I giorni a ridosso di natale, ovviamente, sono i più caldi e tra pochissimo scopriremo quanti hanno davvero optato per festeggiamenti sobri e quanti, viceversa, alla fine si saranno fatti contagiare dalle febbre del consumo e dalla voglia di fare felice i propri cari, in barba al mutuo, alla Tasi, all’Imu.

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