Effetti della dieta sui livelli di ferro del cervello nelle persone sane
E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Neurobiology of Aging uno studio intitolato “Effects of diet on brain iron levels among healthy individuals: an MRI pilot study” (Effetti della dieta sui livelli di ferro del cervello negli individui sani: uno studio pilota con risonanza magnetica MRI).
Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Buffalo, l’aumento dei livelli di ferro nel cervello può essere un fattore di rischio per i disturbi neurologici legati all’età. Poco si sa di altri fattori, oltre all’età e il sesso, che potenzialmente influenzano la concentrazione di ferro nel cervello. Sono state studiate con risonanza magnetica 3T a suscettibilità ponderato, le abitudini alimentari (supplementi di ferro e calcio, latticini, verdure e carni rosse) come un potenziale fattore predittivo modificabile dei livelli di ferro del cervello. Sono stati esaminati 190 volontari e sono state stabilite le fasi medie e di voxel a bassa fase (MP-LPV) per le strutture della materia grigia profonda (DGM), tra cui il caudato, putamen, talamo, pulvinar, ippocampo, amigdala, nucleo rosso e substantia nigra. C’era un trend per una fase media più bassa (indicativa di livelli elevati di ferro) nei soggetti che assumono integratori di ferro (p = 0,075). Tra gli uomini, sia una maggiore assunzione di latticini che di verdure era significativamente associata con una fase media della DGM (p <.05) e di MP-LPV (p <.05) più bassa nel talamo, pulvinar e nucleo rosso. Al contrario, tra le donne, i livelli di ferro non erano associati con il consumo di latticini (p> .05) nella DGM, ma erano inversamente associati con l’assunzione di verdure nel talamo (p = .006). Secondo gli autori, i livelli di ferro del cervello sembrano essere modulati con la dieta, con l’effetto di essere fortemente dipendenti dal sesso.
Fonte: http://www.neurobiologyofaging.org/article/S0197-4580%2815%2900043-3/abstract