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Estate di San Martino la leggenda e le tradizioni

Estate di San Martino la leggenda e le tradizioniL’11 novembre è San Martino di Tours, il vescovo che dà il nome ad un breve periodo di caldo e sole conosciuta come “estate di San Martino”. L’adagio recita che “estate di San Martino dura tre giorni ed un pocolino”. Giusto il tempo per consentire a Martino di completare il suo viaggio e giungere finalmente a casa.

Estate di San Martino, la leggenda

La leggenda dell’estate di san Martino racconta che il futuro santo si arruoli nell’esercito romano da giovane per volontà del padre. Un nevoso giorno d’inverno mentre cavalca verso casa sua il militare incontra un anziano viandante che non ha di che coprirsi.
Senza pensarci Martino si toglie il mantello e lo taglia a metà con la sua spada. Lo cede al povero e riprende la sua marcia giungendo ad un ostello dove alloggia per la notte. Il mattino successivo riprende il viaggio sotto una tormenta di neve e all’improvviso incontra un mendicante con indosso pochi abiti leggeri. Martino riprende la spada e ricava dal suo mantello un telo che possa coprire il passante.
Appena salito a cavallo il giovane nota che la neve ha cessato di cadere e che un tiepido sole lo sta scaldando.
Il tempo buono lo accompagna fino all’osteria dove ha intenzione di dormire. Il terzo giorno Martino si alza presto, manca poco per giungere a casa ma la neve cade fitta e il suo mantello è ormai un misero pezzetto di stoffa. Durante il tragitto si trova davanti una persona che arranca e lotta contro il freddo.
Il futuro vescovo decide subito di aiutarlo donandogli ciò che resta del suo soprabito. In quel momento la neve smette di cadere e la temperatura aumenta. Martino riprende il suo tragitto verso casa scortato dal sole e da un clima gradevole. La stessa notte in sogno gli appare Gesù e il giorno dopo il suo mantello era come nuovo. Il miracolo induce il militare a convertirsi e ad intraprendere la carriera religiosa.

Estate di San Martino, le tradizioni

Le tradizioni dei giorni dell’estate di San Martino sono antiche e riguardano soprattutto il mondo delle campagne . L’11 novembre coincideva con il rinnovo dei contratti agrari e di conseguenza con eventuali traslochi.
Inoltre il proverbio vuole che “per San Martino ogni mosto diventi vino”.Tradizionalmente infatti durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino novello.

Molti sono gli autori italiani che a San Martino hanno dedicato le loro poesie, ricordiamo Giosuè Carducci con “San Martino” e “Novembre” di Giovanni Pascoli.

Sono inoltre tantissime le sagre dedicate a San Martino dove si degusta il vino nuovo abbinato alle castagne e a dolci tipici.

 

 

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