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Cagliari, viaggio nella spiritualità contemporanea. Le opere di Franco d’Aspro e Ermenegildo Atzori in mostra nell’area archeologica di Sant’Eulalia

A partire dai temi dell’uomo che vive lo spazio e del viaggio come ricerca di verità, sono esposte le opere dei due artisti Ermenegildo Atzori (1969) e Franco d’Aspro (1911-1995) che dialogano tra loro attorno all’immagine del Crocifisso, con differenti tecniche e materiali, mettendo in luce diverse spiritualità. L’esposizione, aperta al pubblico dal 29 giugno al 6 ottobre tutti i giorni dalle 9:30 alle 13 e dalle 15:30 alle 18:30, si sviluppa lungo le vie principali dell’area archeologica, in connessione diretta con la chiesa soprastante. Le opere sono dislocate nei punti più significativi degli scavi, a partire dalla porticus, la cripta, la strada romana, il quartiere residenziale tardo-antico e il pozzo, dialogando con la storia del luogo e accompagnando il visitatore in un percorso di ricerca introspettiva.

Sabato 29 giugno giornata inaugurale. A partire dalle ore 18, dopo i saluti di don Marco Lai, parroco di Sant’Eulalia, gli interventi dello storico dell’arte Fabrizio Tola sul Conoscere il divino attraverso l’arte, la proiezione del reportage fotografico Jesus Alone progetto della fotografa e videomaker Barbara Pau cui seguirà una conversazione con l’artista Ermenegildo Atzori e gli storici dell’arte Chiara De Giorgi e Valerio Deidda al termine della quale sarà inaugurata la mostra.

Il 12 luglio la parrocchia di Sant’Eulalia sarà anche promotrice, con il coinvolgimento della diocesi di Cagliari, di una raccolta fondi per ultimare il restauro dell’organo della chiesa del Santo Sepolcro, considerato tra i più importanti e preziosi della Sardegna. Per l’occasione sarà realizzata una vendita delle opere dell’artista Lorenzo D’Andrea.

VIAGGIO NELLA SPIRITUALITÁ DELL’ARTE CONTEMPORANEA

Il Mutseu – Sistema Museale Sant’Eulalia inaugura la sua prima mostra di arte contemporanea con una esposizione di opere lungo il percorso archeologico sottostante l’omonima chiesa.

Il concept della mostra nasce dalla volontà di esaltare la spiritualità dell’uomo, in un momento storico in cui il ritmo della vita quotidiana ha affievolito il legame con il mondo spirituale. Seguendo questo fil rouge le colossali opere di Ermenegildo Atzori dialogano con quelle di un grande artista della prima metà del Novecento, Franco d’Aspro. Due scultori distanti per età e formazione, ma entrambi potenti nella produzione di opere d’arte che, perfino nelle più mute espressioni, sanno parlare a chi le osserva. Entrambi lavorano i metalli con maestria e plasticità, per arrivare a consacrare l’opera col fuoco e la fusione.

Ermenegildo Atzori crea per la nuova chiesa della Beata Vergine Assunta di Villa Verde, nella diocesi di Ales-Terralba, un crocifisso trionfante di 2,30 metri di altezza; d’Aspro realizza numerosi crocifissi in bronzo, dei quali vengono esposti due esemplari di circa 50 cm, appartenenti a un collezionista privato.

Entrambi raccontano con trasporto la Crocefissione: Atzori esprime con forza la sua vittoria contro la morte, d’Aspro rappresenta il dolore dell’uomo in croce.

Le opere di d’Aspro difficilmente nascondono la natura della sua ispirazione, le tensioni emotive o il pathos della sua religiosità. Forme che diventano lineari, cariche di dolore si fanno sintesi di bellezza e palinsesto biblico imponendosi nella loro espressività piuttosto che nella loro dimensione.

Viaggiatori di Ermenegildo Atzori sono invece uomini-anime erranti, colossali, alla ricerca di qualcosa: spiritualità, verità, conoscenza o più in generale alla ricerca di sé stessi. Sono anche definiti dall’artista stesso, I Presenti,in quanto pensati e creati per abitare lo spazio, per stare e restare all’interno di esso ed essere “presente” fisicamente e spiritualmente; vanno dunque oltre il percorrere e l’attraversare l’antica città sotterranea del Museo di Sant’Eulalia. L’uomo, oggi come nel passato, è sempre alla ricerca della conoscenza, esteriore o interiore che sia, ed è proprio l’intimità di questo viaggio che li connota.

Anche Gesù Cristo, come i profeti prima di lui e gli apostoli dopo, ha viaggiato per far conoscere la Verità. Oggi parliamo di viaggiare per esplorare altri luoghi, per conoscere Dio lungo i cammini santi, ma in realtà stiamo sempre compiendo un percorso interiore oltre che spaziale, alla ricerca di qualcosa che ci completi. È così che la trasposizione del cammino religioso avviene lungo le vie dell’antica Karales attraverso le opere contemporanee, dal santuario tardo punico, alla porticus, fino a risalire la strada romana.

L’ispirazione del viaggio e la ricerca di qualcosa che va oltre lo sguardo, si fa viva nelle opere di Atzori che entrano in contatto con la forza espressiva delle opere di Franco d’Aspro.

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