Il Kama Sutra il classico della letteratura erotica
Il Kama Sutra, classico della letteratura sanscrita sull’amore, antichissimo condensato della saggezza indiana, per alcuni opera scandalosa e moralmente inaccettabile.
Il Kama Sutra ( Kama: amore, piacere; Sutra: aforisma) o Aforismi sull’amore, secondo la leggenda indù, possiede un’origine divina, poiché Shiva ( massima divinità indù e del Tantra), dopo essersi innamorato della proiezione femminile di sé stesso, Chakti, ed aver provato, grazie ad essa, le gioie del sesso, volle immortalare le prassi amorose sperimentate, dettando un trattato di arte erotica al suo servo Nandin. Si dovrà aspettare, sempre secondo la leggenda, al terzo secolo dopo Cristo, che Mallnaga Vatsayayana stili definitivamente l’opera: il Kama Sutra. Del pandit Vatsayayana non ci resta nessuna notizia attendibile e qualcuno ne mette perfino in discussione l’esistenza, certamente egli fu un compilatore che mise insieme varie opere sanscrite risalenti a epoche precedenti.
Secondo la tradizione indù, gli esseri umani, cui è concessa una vita di cento anni, dovrebbero perseguire tre obbiettivi : la virtù (darma), il successo materiale (artha) e il desiderio o il piacere (kama), ciascuno a suo modo, ma in armonia. Il fine dichiarato dell’opera di Vatsayayana è quello di trattare dell’amore che viene posto al terzo posto nella scala dei valori del trivarga, poiché il Kama va appreso dal Kama Sutra e dall’esperienza personale. Il Kamasutra vuole portare armonia e felicità nel pieno rispetto della religione, della morale, della vita sociale ed economica, nulla da vedere con amori turbinosi che distruggano le leggi morali e la società.
La sessualità non viene glorificata, ma trae la sua gloria dall’essere un aspetto di un più vasto itinerario spirituale.
Opera seria, parte di una biblioteca etica e religiosa nella quale la tradizione indù la ha sempre inquadrata, il Kamasutra è rivolto a un pubblico socialmente elevato ed è scritta per tutti, uomini e donne e anche e soprattutto per le ragazze che si apprestano al matrimonio.
Nel mondo occidentale invece è stato interpretato in modi molto diversi nel corso del tempo ed il capitolo che elenca le posizioni è il più famoso e per questo è spesso scambiato per l’intera opera. Tuttavia, solo parte di un singolo capitolo del libro, è dedicato alle posizioni sessuali, e l’erotismo non è altro che una tappa fondamentale, ma non esclusiva, per realizzare l’equilibrio perfetto tra i valori che dovrebbero ispirare la vita di ciascuno.
Qui l’arte d’amare viene elevata ad esperienza mistica per eccellenza, momento sacro di fusione con il Dio supremo e di completamento reciproco nella coppia. Per il Kama Sutra fare l’amore è come un’unione divina ed il sesso in sé non ha nulla di torpido e osceno, non è uno sbaglio, a meno che non lo si faccia con frivolezza.
Fra gli uomini il sesso è un piacere raffinato e andrebbe trattato con serietà pari a quella con cui si cerca di raggiungere il successo o la virtù e fare l’amore, uno degli esiti fondamentali del kama, è sia un’arte, sia una scienza. Considerare il Kama Sutra un manuale sul sesso contribuisce senz’altro al disordinato approccio con la vita, e, al pari del piacere stesso, svanirà come un’effimera, seducente esperienza presto dimenticata.
Per la giusta interpretazione del testo, è necessario capovolgere la gerarchia dei nostri valori personali, mettendo la liberazione in cima anziché al fondo, non dimenticando che ciò che agli occhi degli occidentali possono talora apparire immagini oscene o, dirittura peccaminose, per gli indiani rappresentano semplicemente il mezzo per raggiungere uno dei fini dell’esistenza: l’appagamento totale dei sensi. Il corteggiamento, la conquista e le varie pratiche amatorie rendono l’amplesso importante quanto il cibo, ossia indispensabile per la vita.
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