Medit...errando

Passeggiando per Briançon

cattedrale del paese

Un po’ perché amo la Francia e un po’ perché sto leggendo uno dei più bei libri che la letteratura classica di questa nazione possa proporre (Le relazioni pericolose di Laclos) avevo bisogno di metter piede, anche solo per un giorno, in territorio francese. Quale posto migliore avrei potuto scegliere per soddisfare questo mio piccolo desiderio se non Briançon, proprio al confine con il Piemonte? Arrivarci è facile: si percorre la strada del Colle del Sestriere, si arriva in Francia, si supera il primo paesino che si incontra, Montgenevre, ed ecco arrivati! Famosa per la sua maestosa fortezza, non stupisce che  Briançon compaia nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO. L’unicità del paese è palpabile da subito, ancora prima di entrare entro le mura che lo circondano, non tanto a motivo dei caratteristici ponti elevatori o delle imponenti porte d’ingresso a cui essi sono collegati, ma a motivo della surrealista visione d’insieme con i modesti campanili della chiesa di borgo che si innalzano al cielo.
Una volta effettivamente entrati nella storica Briançon, lo stupore non si affievolisce, anzi, aumenta : al visitatore si presenta una lungo viale
case colorate a Briançonche tende a scendere, la Grande Rue, costruita nel 1345 e molto particolare per il minuscolo canale che le scorre in mezzo, utile all’epoca per irrigare i giardini della città e per spegnere celermente dei possibili incendi, come descritto chiaramente (se pur in francese) dalla targa con il nome della via. Questa “Rue” è una successione di pittoreschi negozietti e rustiche locande, dove però il servizio è impeccabile e i piatti sono sublimi! Fra i piccoli e curati negozi, non mancano di certo  quelli di souvenir, di arte provenzale e di salumi e formaggi. Anche per chi è appassionato o fa la collezione di manifesti, copertine di riviste e cartoline che hanno fatto la storia della propaganda, qui ha di ché sbizzarrirsi.

In fondo alla via, sulla destra, si apre l’unica piazza del borgo, detta delle Armi, e interessante è la decoratissima meridiana che le si affaccia, riprodotta più volte (in miniature) da un negozio accanto. Lo stupore continua a non abbandonare chi ha intenzione di continuare l’itinerario in questo che io definirei uno dei più bei borghi di Francia, infatti al termine della Grande Rue e dell’insieme di casette che l’animavano, si apre un panorama di montagna stupefacente. Da non perdere è il ponte che collega i due estremi del forte!

Insomma, come tutti i borghi, anche quello di Briançon non si presta a una facile e minuta descrizione, visto l’imprevedibilità dei vicoli e degli scorci a cui essi sfociano, ma spero, comunque, di aver alimentato un po’ di curiosità per lo stesso, in quanto l’unico modo per conoscerlo è effettivamente quello di visitarlo!

DOVE MANGIARE? “Le Panier Alpin”, di fianco al civico 48 sulla Grande Rue. Sarebbe davvero difficile entrare in questo delicato e  armonioso locale(per metà negozio e per metà ristorante) e resistere alla tentazione di non assaggiare niente degli squisiti piatti che il menù propone. Io mi sono limitato a un break, ma non a uno qualunque. La mia scelta è ricaduta su Caffè Gourmand (6 €): i dolcini che accompagnano il caffè sono uno più buono dell’altro, ciascuno di essi regala, a suo modo,  emozioni diverse al palato di chi ha il piacere di conoscerne il gusto. Se l’Italia possiede la cucina migliore al mondo, almeno doniamo alla Francia, senza esitare, la medaglia d’oro per i suo prelibati dessert!

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