“Io sono Li”, a Venezia 2011: il cinema con i migranti
Sei ore cala e sei ore cresce.
La laguna cambia spesso faccia e colore.
Perché l’acqua entra e esce, la marea cala e cresce. Ogni sei ore.
E quando cambia l’acqua in laguna cambia tutto.
Tranne il silenzio. Il silenzio c’è sempre.
Io Sono Li
Una donna cinese lavora in una tipica osteria per pescatori a Chioggia nella laguna di Venezia. Un film di Andrea Segre con Zhao Tao, Rade Sherbedgia, Marco Paolini, Giuseppe Battiston e Roberto Citran.
prod. Jolefilm – AeternamFilms
Inoltre durante il Festival di Venezia ZaLab sostiene l’appello di autori e attori del cinema italiano:
Venezia 2011: il cinema con i migranti
Con questo appello noi registi, attori, produttori e artisti del mondo del cinema vogliamo lanciare un messaggio all’opinione pubblica e alle istituzioni, per contribuire con la nostra voce, oltre che con i nostri racconti, alla costruzione di una società meno soggetta a chiusure e derive xenofobe e più preparata a comprendere i flussi di immigrazione e a dialogare con i nuovi cittadini.
Chiediamo che:
1. Si intensifichino gli sforzi a livello internazionale per ridurre l’eccidio intollerabile di profughi in fuga dalla Libia. E’ disumano ciò che è successo dal marzo 2011 ad oggi: civili in fuga da un Paese sotto attacco militare sono stati lasciati completamente soli ad affrontare il mare, con un bilancio di almeno 1500 vittime. E’ dovere umanitario internazionale ed italiano in primis fare di tutto perché chi fugge da una guerra a cui il nostro stesso paese partecipa, peraltro con l’obiettivo dichiarato di proteggere i civili, sia adeguatamente tutelato.
- Si riconosca senza esitazione a tutti i profughi in fuga dalla Libia la possibilità di ottenere o una protezione umanitaria in Italia o, se espressamente richiesto dalla persona interessata, un rimpatrio assistito nel proprio Paese di provenienza.
- Contemporaneamente ci si impegni a non replicare mai in futuro la scellerata politica dei respingimenti, attivata nel maggio 2009 con l’allora “amico” Gheddafi nonostante le denunce di vari organismi internazionali. Nessun respingimento in mare è accettabile, né verso la Libia né verso altri Paesi, come purtroppo sembra stia succedendo nelle ultime settimane verso la Tunisia.
- Venga abolito il reato di clandestinità e si blocchi il prolungamento a 18 mesi della detenzione nei CIE, Centri di Identificazione ed espulsione, la cui organizzazione e funzione va completamente ripensata essendo diventati luoghi di intollerabile sospensione dei diritti, di forte umiliazione delle dignità personali e di isolamento civile e democratico. Venga a questo proposito revocata la circolare ministeriale che impedisce l’accesso di giornalisti e altri osservatori nei Centri stessi.
- Venga pensato e finanziato un vasto programma di diffusione culturale e sociale di pratiche di accoglienza e integrazione. Da una parte vengano rivisti i modi di gestione dei vari centri di accoglienza, in particolare i CARA (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), troppo spesso ridotti a semplici dormitori isolati e spersonalizzati; dall’altra si attivino percorsi culturali di conoscenza, incontro e informazione per ricostruire una società aperta e solidale.
- Venga riconosciuta la piena cittadinanza ai giovani 2g, ovvero i cittadini cresciuti in Italia ma figli di stranieri.
In collaborazione con le reti attive della società civile antirazzista, terremo alta l’attenzione su questi temi e rimaniamo sin da subito disponibili a collaborare con i nostri film a percorsi di educazione e conoscenza in scuole, università, biblioteche e altri luoghi di incontro in tutte le Regioni Italiane.
Primi firmatari
Andrea Segre, Guido Lombardi, Marco Paolini, Giuseppe Battiston, Valerio Mastrandrea, Elio Germano, Roberto Citran, Gaetano Di Vaio, Luca Bigazzi, Francesco Bonsembiante, Marco Tullio Giordana, Daniele Vicari, Daniele Gaglianone.