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Ovunque vai, porti dentro le tue radici: Melina Gennuso, una poetessa

Ovunque vai, porti dentro le tue radici: Melina Gennuso, una poetessaOggi parliamo di una poetessa nata in Sicilia, a Pachino (SR)  Melina Gennuso, che sin dai primi anni di vita è vissuta a Torino e poi, da trent’anni, in Emilia-Romagna. Imprenditrice e poetessa, mamma e dirigente della sua azienda nel settore dell’automobile per moltissimi anni. Ha pubblicato due raccolte di poesie:”Riflessi dentro me”  con la casa editrice Il ponte vecchio di Cesena e “E m’avvio verso sera” casa editrice Albus Edizioni di Caserta. La terza pubblicazione è già in dirittura d’arrivo.

Dice di lei Alessandro Quasimodo nella prefazione della seconda raccolta di Melina: “Le tracce del passato che riemergono “tra respiri e muti soliloqui, non hanno i colori della tristezza o del rimpianto, al contrario si accendono di tinte vivaci, grazie alla consapevole volontà di non lasciarsi prendere dallo sconforto nemmeno quando “… fa male pensare/che niente era vero/.”

Nei suoi occhi risplende il sole della sua terra, dentro, la malinconia innata in lei: le appartiene sin da quando, per decisione dei suoi genitori, lasciò le aurore ed i tramonti colmi di profumi ed essenze che in nessun altro posto ritrova chi ama le proprie radici.  E lei così ne parla:

“Il mare ritorna spesso nei miei versi, il cuore batte ad ogni onda che si affaccia e si ritrae, lasciando ogni volta una impronta sulla sabbia, e mi perdo oltre quell’infinito nitido e struggente, mescolando i pensieri ai ricordi dell’infanzia, tra le vigne e il mare, tra il vociare di bambini e i canti di chi vendemmiava, tra le risate e il bere acqua fresca del pozzo dormiente sotto l’albero maestoso di gelso.

Ed è in questi ricordi che la mia mano ha attinto per scrivere molte delle mie liriche,  inchiostro indelebile d’emozioni dentro le quali ogni gesto tiene con sé un frammento di luce, le note delle nenie ascoltate seduta sotto gli alberi d’ulivo o correndo dalle vigne verso l’azzurro del mio mare,  o restando a scrutare i visi avvizziti dal sole dei nonni tra i filari e il profumo del pane appena sfornato,  preparato con amore dalla nonna e la mia mamma.

Porto con me i suoni in lontananza, l’”abbannìari” del gelataio per le strade, il sapore della granita al limone, le voci di noi bambini nei giochi per le strade,  e la sera, i “grandi” seduti davanti alla porta a raccontare e raccontarsi. Un vento profumato di ricordi dentro i quali ci vivo e mi ritrovo, anche se lontana da dove ho lasciato il cuore e la mia forza legata alle radici. E, ogni volta, tornare è miscuglio di gioie e di tormenti. Come miscuglio di gioie e di tormenti è la mia terra!

Una poesia di Melina

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Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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