I ghiacciai italiani stanno cambiando? L’allarme presentato dal prof Baroni
E’ allarmante, i nuovi dati parlano chiaro, i ghiacciai in Italia si stanno restringendo. Lo leggiamo sull’Ansa, i recenti mutamenti climatici stanno facendo contrarre i fronti, diminuiscono i volumi. Inoltre parlano chiaro anche i dati presentati a Geoitalia 2011, il Forum di Scienze della Terra in corso a Torino, dal professor Carlo Baroni, presidente del Comitato glaciologico italiano (Cgi). Il prof Carlo Baroni è membro del Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Pisa e, illustrando il quadro attuale della situazione ghiacciai ha dichiarato:
“La storia dei ghiacciai parla di un trend di ritiro e dal 1982 al 2006 è aumentata la portata dell’arretramento dei fronti ghiacciati e delle variazioni (al ribasso) volumetriche. In tale periodo, i volumi sono diminuiti del 37%, le estensioni del 16%. Ed è significativo che il 4% dell’estensione si sia erosa tra il 2003 e il 2006″.La situazione ovviamente non lascia l’Italia tranquilla anche perchè il pericolo può danneggiare sia la produzione di energia elettrica ma anche la disponibilità di acqua per l’agricoltura. La massima superficie dei ghiacciai italiani si è verificata tra il 1820 e il 1850. Secondo i dati citati da Baroni i ghiacciai alpini italiani rappresentano circa lo 0,02% della criosfera totale. I censimenti sono stati effettuati in diverse epoche: nel 1927 se ne contavano 774; a fine anni Cinquanta, 838. L’ultima rilevazione risale alla fine degli anni ’80: 1.397 ghiacciai e glacionevati per una superficie di 608 chilometri quadrati. ”La raccolta dati non ha avuto un supporto sufficiente – commenta Baroni -, servirebbe un contesto generale di monitoraggio”.
Lo scenario futuro non prevede, al momento, mutamenti del quadro. “La vita di un ghiacciaio è come un bilancio di un’azienda, tanto entra, tanto esce – sottolinea Baroni – le precipitazioni in inverno e la temperatura in estate influiscono in questa sorta di ‘dare-avere’ che è il processo di crescita-ritirata del ghiacciaio. Se dovessimo fare delle proiezioni con i dati attuali, si andrebbe verso un ulteriore arretramento dei fronti e della riduzione delle volumetrie. Ad esempio, si potrebbe arrivare anche alla riduzione totale entro il 2050 del ghiacciaio dell’Adamello, il più grande d’Italia. Ma è una eventualità, non un dato di fatto”.