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Quando la salute è il sussurro del vento. Incontriamo Jo e la tecnica Siddha

Quando la salute è il sussurro del vento. Un colloquio con JoPace, silenzio. Senso di equilibrio, eppure una litoranea che congiunge i due estremi della Sardegna ed attraversa un rinomato centro turistico è a pochi metri.

Pare quasi che il rumore, in senso di rispetto, si allontani volutamente da questo luogo. Mare e montagna; intorno la macchia mediterranea. Qui incontriamo Jo,un esperto in pratiche di massaggi che ha scelto di vivere in assoluta armonia con la natura, mentre una leggera brezza di maestrale anima il luogo. “Sentite? Ci chiede Jo, è questa la voce di Madre Natura. Il vento ci sussurra e ci ricorda con i suoi vortici e le sue spirali la sua forma energetica per l’intero Universo. Mai dobbiamo dimenticare che siamo figli della Natura, che noi siamo la stessa Natura”.

Conduciamo il nostro colloquio con Jo sul dibattito, che, ormai in campo internazionale, si accende sempre più sulla medicina convenzionale. Sappiamo che attualmente “la fabbrica della salute” è divenuta un settore “in mano” ai grandi colossi industriali della chimica farmaceutica attorno al quale “gira” un business immenso.
Ma sappiamo anche, ed è per questo che siamo qui, che, ciò nonostante, esiste ancora chi crede e pratica metodi e modi alternativi di ricerca della salute.

Non aspettatevi di leggere di preparazioni magiche o di panacee o sortilegi, Jo ci ha voluto regalare esclusivamente alcuni interessanti spunti su cui riflettere.
Quali?
Eccone alcun e sta a noi prendere ciò che ci sembra più vicino a noi stessi, più confacente con la nostra predisposizione, insomma quella parola, quel ragionamento che fa scattare in noi quel qualcosa che è nostro.

“La medicina ufficiale e scientifica specula sulla salute umana perché sappiamo bene tutto ciò che si nasconde dietro il dolore e la malattia. Oggi, la medicina è diventata commerciale e specula sulla malattia umana, contraddicendo i principi di Ippocrate. Certo non era questo l’intento di chi curava i propri consimili, nell’antica Grecia infatti si invitava il medico a non speculare e non guadagnare sulla malattia. Oggi invece molto è cambiato e, a questo punto, probabilmente sarebbe opportuno ripercorrere alcune ottime regole.

Se usassimo una certa disciplina per regolare ed educare il nostro corpo probabilmente non servirebbero medicine. Ci abbiamo mai pensato? Forse no!
La malattia per esempio andrebbe accettata, non rifiutata, ad essa bisogna lasciarsi andare e riuscire a porvi rimedio ascoltando il nostro corpo, che quasi autonomamente troverà la strada giusta per reagire. Questo non significa che non dobbiamo far ricorso, quando è necessario, alla medicina allopatica ma forse dovremmo instaurare con la scienza medica un altro tipo di rapporto e ricorrervi solo al momento della necessità.

La maggior parte di noi esseri umani ha una primaria preoccupazione: quella di vivere bene, non soffrire, non invecchiare e, specialmente se non quella di non morire, almeno allontanare il momento della fine della vita. Eppure noi sappiamo che tutte queste tappe sono inesorabile; la malattia, come la morte fanno parte della vita e con esse bisogna convivere, senza averne timore. L’emozione del timore, della paura crea in noi stress, tensione e non fa altro che sprigionare veleni all’interno del nostro organismo: certamente non aiuta il vivere, né tanto meno ci porta sulla via della guarigione.

La salute spesso è solo un’ illusione ed un ulteriore atteggiamento dell’ego. Egli vuole per sé la situazione migliore, quella che fa emergere, quella che fa star bene, a qualunque costo e attraverso qualsiasi metodo. Così noi ci spaventiamo, ci intristiamo anche per piccole indisposizioni che a mano a mano mireranno la nostra salute perché il nostro ego non le accetta. Ma questo noi è già “malato”, perché ha perso i contatti con la propria interiorità,perché non sa ascoltare, discernere. L’uomo migliore quello che poi è anche un “buon osservatore” non rifiuterà mai la malattia ma cercherà attraverso lo sviluppo della coscienza di liberarsene.
L’uomo contemporaneo, non è un buon testimone di se stesso, egli, nella sua corsa verso la modernità, si proietta verso l’esterno, e anche se può sembrare una contraddizione con quanto detto prima, spesso si rende conto troppo tardi di star “invecchiando”. Strano, eppure nell’era del benessere collettivo, dimentichiamo il nostro corpo, perseguendo ben altri obbiettivi. Inesorabile arriva la resa dei conti.

Il rimedio? Certo e principalmente, assumendo un atteggiamento di vita diverso, forse persino più “calmo”, riprendendo i contatti con quel che ci circonda ed in particolare la Madre Natura molti malesseri dell’uomo contemporaneo possono indubbiamente essere guariti o meglio dire curati. Il rapporto Uomo Natura, diventa fondamentale se si vuole preservare uno stato di salute interiore ed esteriore equilibrata.

Quando, pur tuttavia questo equilibrio si rompe, si incrina si deve ricorrere ai rimedi, sì, anche a quelli della medicina ufficiale, specie nelle situazioni più assolute, non dimenticando che nel mondo esistono varie forme di medicina alternative” ci ricorda Jo “La cura forse più particolare è quella del Siddha, una antichissima branca dell’Ayurveda: Ancora molto praticata e diffusa tra i Tamil, essa fa grande uso di sali, metalli, veleni, minerali; ovvero rimedi non organici Inoltre la medicina Siddha ha mantenuto e tramandato un corpus di tecniche di massaggio. Oltre all’aspetto di manipolazione dell’edificio osteo-muscolare, queste tecniche , tengono conto sia dei canali che dei plessi di energia, oggi la tecnica Siddha può ben essere compatibile con la medicina orto molecolare.
Ma attenzione, la medicina Siddha, seppure ampiamente praticata e studiata in India, risulta essere molto precisa e di ottimo effetto solo se chi dà la terapia è un vero esperto e, pochi sono coloro che conoscono bene questo metodo e gli elementi usati, se non dosati con cautela, possono essere mortali”.

Nonostante questa pratica sia molto radicata in India è anche vero che, il governo indiano controlla il Siddha e ne permette la pratica solo ad alcuni medici ayurvedici, riuscire a trovare un medico che conosca le teorie Siddha in occidente è praticamente impossibile e, trovarne uno bravo in India è questione altrettanto complicata.

Grazie Jo delle parole e dell’energia che ci ha trasmesso, cercheremo di regalarla a chi ci legge.
Quanto a noi certamente torneremo su questo ed altri argomenti.

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