Cannabis e Cannabinoidi utile ausilio per la terapia della Sclerosi Multipla. Il percorso alternativo dell’Ospedale Ferrari a Casarano, Puglia
Si parla da sempre della proprietà terapeutica della Cannabis, ma ahinoi la sperimentazione spesso è difficile e sulle proprietà di cura della marjuana spesso vige il tabu’ dovuto al suo uso in qualità di droga leggera. Però in Puglia ormai ci si cura anche con la Cannabis, all’ospedale «Ferrari» di Casarano da circa un anno, a cinque malati di sclerosi multipla viene somministrata una dose mensile di Bedrocan, cannabinoide utilizzato contro il dolore neuropatico, ma ancora indisponibile in Italia. Si tratta della prima e, per il momento, unica sperimentazione del genere in Puglia, portata avanti dalla direttrice dell’ospedale del Sud Salento, Gabriella Cretì e dalla dirigente del Servizio Farmacia, Agnese Antonaci. Nonostante dal punto di vista formale l’uso terapeutico dei derivati della cannabis sia autorizzato dal Testo unico sulle sostanze stupefacenti (DPR 309/90), in Italia ad oggi non esistono fonti legali di approvvigionamento di tali sostanze.
Attualmente sul mercato estero esistono degli interessanti prodotti che sono poi nulla altro che cannabinoidi sintetici essi rispondono ai nome di Dronabinol (registrato come Marinol negli Stati Uniti, ma prodotto anche in Germania) e il Nabilone (Cesamet), entrambi approvati per il trattamento della nausea e del vomito nelle chemioterapie antitumorali e nell’anoressia in malati di Aids. Questi due farmaci dal 2003 sono disponibili nelle farmacie olandesi due specialità medicinali a base di infiorescenze di Cannabis Sativa, il Bedrocan e il Bedrobinol. Dal 20 giugno 2005 infine è disponibile nelle farmacie canadesi il Sativex, estratto naturale a contenuto standardizzato di Thc e Cbd, registrato per il trattamento del dolore neuropatico nella sclerosi multipla. Per ordinare all’ estero queste medicine, occorre seguire la procedura richiesta dall’articolo 2 del decreto ministeriale dell’11 febbraio 1997 (Importazione di specialità medicinali registrate all’estero). In concreto l’iter da seguire è piuttosto farraginoso. Il medico curante deve compilare la richiesta di importazione allegando il consenso informato del paziente. Tale richiesta va inoltrata, attraverso una farmacia ospedaliera o altra farmacia della Asl territoriale di competenza, al ministero della Salute che dovrà rilasciare uno speciale nullaosta. con il sì la farmacia dovrà contattare direttamente la ditta estera ed ordinare il farmaco prescritto. L’ospedale di Casarano somministra il Bedrocan gratuitamente.