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Dal lavoro bianco a quello nero: attenzione agli spazi web, tanto lavoro nero spacciato per altro

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Dal lavoro bianco al lavoro nero, il filo di congiunzione è sottile, molto sottile. Pochi, troppo pochi si interessano del sottile legame che esiste tra il nero ed il bianco, e troppi ancora sono convinti che non si sia disposti a tutti. Forse coloro che non sono disposti a tutti sono coloro che qualche ingaggio lo hanno, vuoi perchè lavorano con le interinali, vuoi perchè sono precari della grande macchina statale, ma chi lavoro non ne ha e non riesce a trovarlo purtroppo deve persino accontentarsi del lavoro nero. Ebbene il web è una micidiale fabbrica di nero lavoro anche quando chi lo propone è di colore bianco. Nel web, gira che ti rigira ci sono migliai di siti ed agenzie, collettori di annunci e quanto altro, chi ne ha più ne metta, spesso si tratta solo di semplici duplicati. Talvolta però incontri quegli spazi che sembrano più seri dove le notizie paiono più vere, ma attenzione è proprio qui che si cela qualcoa di strano. Ti candidi, invii il tuo curriculum, un pò senza speranze, tanto ormai ci si è fatto il callo, poi però stranamente ti rispondono dandoti un appuntamento telefonico. Avviene la fatidica telefonata, una prova, una speranza, e, a fatidica domanda “che aspettative hai?” al quale ognuno risponde come da esperienza, poi il sedicente selezionatore osa dire: “oltre al contratto della categoria potremmo proprorre un bonus secondo il rendimento”. Perfetto. Si concorda per la paga minima stabilita per il settore, in questo caso quello dell’editoria. Un contratto!!Un lavoro vero, magari mal pagato, magari non si lavorerà quanto si verrà pagati, ma è un contratto. Bene il giorno seguente si inizia, nel contempo si attende che “il responsabile incaricato ti manderà una mail con la documentazione, dopo il tuo primo articolo prova”. Passano le ore, i giorni, non ci sono più notizie, ennesimo fallimento? Ma no, osservi lo spazio e trovi il tuo pezzo, con il tuo nome e cognome, sei contento dentro! Ti arrivano altre richieste di testi, come accordato con la persona della telefonata ma non c’è traccia di contratto o documentazione. Aspetti, ti fai coraggio e scrivi, domandando.  Ed allora dopo un paio di comunicazioni capisci che anche chi propone il bianco lavoro campa sulle spalle del lavoro nero e manco si interessa di quello che ha detto al telefono per accapparrarsi una collaborazione. La cosa che fa più amarezza è che i caporali del mondo virtuale, si atteggiano a grandi manager, e poi invece, cascano come “pere” pensando davvero che la manodopera possa pagarsi 1 euro per un ora di lavoro e quando in risposta si scrive che, non si comprende come si possa pagare un ora di lavoro intellettuale 1 euro, se già si ritengono poche le 5 euro che in media si ottengono, al di là del web, la persona così gentile, così affabile e professionale alza un muro. Accade questo anche quando gli slogan degli spazi sono orientati ai giovani, ai disoccupati e si propongono con delle ottime homepage e fan page zeppe di proposte lavorative. E’ questo il bianco lavoro che vogliono propinarci? Del lavoro nero, sotto pagato e mal pagato? E’ vero che non siamo disposti a tutto? Poi, perchè il giovane caporale, con un curriculum online degno di un importante manager si permette di fare simili offerte? loro fanno orientamento al lavoro, ma quale lavoro? Bianco o nero? Orientano il lavoratore o lo sfruttatore? Pagine facebook con oltre 15mila fan, blog e siti trafficatissimi e fors epochi giovani disoccupati sanno che la relatà della gestione è fatta sulle spalle, occhi, mani e menti di altri giovani che vengono attirati da un annuncio e da un selezionatore dal fare corretto che invece nasconde tutt’altro.

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Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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