Al termine dello studio, secondo gli autori, il trattamento endovascolare della CCSVI è risultato essere una procedura sicura, con un rischio di complicanze maggiori nell’1,6% dei casi. E’ essenziale un monitoraggio cardiaco dei pazienti per rilevare eventuali aritmie intraprocedurali. E’ raccomandata un’ecografia dopo la procedura per confermare la pervietà dei vasi venosi e per identificare pazienti con trombosi venosa acuta.
Questo studio che ha riguardato ben 240 casi ha dunque confermato come
l’angioplastica (PTA) per trattare l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) nei pazienti con sclerosi multipla sia una procedura sicura con un basso rischio di complicanze.