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Insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) al simposio internazionale sulla terapia endovascolare (ISET)

Al 24° simposio annuale internazionale sulla terapia endovascolare (ISET) i ricercatori nel campo della terapia endovascolare affronteranno il tema controverso dell’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), che si è teorizzato essere un fattore che contribuisce allo sviluppo della sclerosi multipla (SM).
Esperti di fama internazionale discuteranno degli ultimi progressi nella CCSVI in una sessione dedicata durante la mattinata del 19 gennaio. Il chirurgo vascolare prof. Paolo Zamboni, dell’Università di Ferrara, che per primo ha sviluppato la teoria che sta dietro alla CCSVI, presenterà nuove metodologie diagnostiche per la malattia. Zamboni ha aperto la strada alla diagnosi ed al trattamento della CCSVI – lavoro che è stato approfondito da molti, tuttavia rimane un argomento controverso. Il prof. Michael Dake, della Stanford University Medical Center, che è stato il primo chirurgo di operare su stenosi legate alla CCSVI negli Stati Uniti, darà il via alla sessione sulla CCSVI per affrontare le molte questioni aperte oggi, che si chiuderà con un aggiornamento sulle ricerche in corso.
Gli altri partecipanti alla sessione sulla CCSVI comprendono il neurologo Jack Burks, dell’Associazione Sclerosi Multipla Americana, Lindsay Machan, dell’Università del British Columbia (Canada), e Gary Siskin, dell’Albany Medical Center (USA). Questi noti esperti si confronteranno sulle collaborazione nella CCSVI, sulla valutazione delle immagini dei pazienti con CCSVI, sulle tecniche e sulle insidie dell’intervento per la CCSVI, sullo stato attuale della CCSVI in Canada e sull’esperienza di ogni singolo centro.
Fonte:
http://www.iset.org/program/iset-in-the-news.html

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