L’Interruzione Volontaria di Gravidanza non mette a rischio la psiche della donna. Uno studio scientifico inglese
Il tema dell’aborto è sempre scottante per di più si tratta, almeno in Italia, di un tema di coscienza. Tante le battaglie in nome della libertà di scelta della donna, seppure è vero l’aborto non deve essere usato come mezzo di “contraccezione” ma visto come la libera decisione di una donna per mettere al mondo o no un figlio. Finalmente dall’Inghilterra arriva una importante notizia scientifica.
Avere un aborto indotto non determina di per se’ la possibilita’ di sviluppare dei problemi di salute mentale per la donna, è questo il risultato di una ricerca dalla Academy of Medical Royal Colleges (AOMRC), nel Regno Unito. La ricerca si basa su ben 180 studi pubblicati negli ultimi 20 anni da cui e’ emerso che porre a termine una gravidanza indesiderata attraverso l’aborto non si traduce in un maggiore rischio di problemi di salute mentale rispetto all’ipotesi di portare invece a termine una gravidanza non desiderata. Da quel che si legge solo se una donna ha un rapporto negativo sotto il profilo psicologico allora sarà ovviamente più alto il rischio per la psiche ma esso non sarà dovuto all’aborto.
Si legge poi che le donne pressate dai partner ad abortire hanno una maggiore probabilita’ di avere problemi di salute mentale rispetto a coloro che abortiscono senza subire tale pressione. Lo studio ha comunque sottolineato che possono essere diversi gli eventi stressanti che possono aumentare il rischio di una donna di avere problemi di salute mentale in seguito a un aborto. “La nostra analisi – ha detto lo psichiatra Roch Cantwell, presidente del gruppo direttivo della ricerca – mostra che l’aborto non e’ associato a un aumento dei problemi di salute mentale. Le donne che portano avanti una gravidanza indesiderata devono essere rassicurate sul fatto che esse non incorrono nel rischio di avere piu’ probabilita’ di avere problemi di salute mentale se decidono di avere un aborto piuttosto che se decidono di partorire”. Lo studio, ha concluso Tim Kendall, anch’egli del gruppo direttivo, “ha tentato di affrontare i limiti di ricerche precedenti sulla relazione tra aborto e salute mentale. Abbiamo messo a punto la ricerca piu’ completa e dettagliata su questo link sino a oggi mai realizzata”.