Di lavoro si muore, di precarietà si vive
Oristano, i Giovani Comunisti, nella serata del 23 dicembre hanno affisso in via Cagliari uno striscione con scritto “DI LAVORO SI MUORE, DI PRECARIETA’ SI VIVE!”, sotto lo striscione, i giovani militanti di Rifondazione Comunista hanno lasciano un manichino disteso a terra, simbolo di tutte le operaie e gli operai morti sul posto di lavoro.
Secondo quel che scrivono in una nota, i GC, “in questo periodo anche Oristano è più trafficata del solito, le famiglie attraversano la città dirette nei supermarket e nei negozi per i classici acquisti natalizi: l’ultimo stipendio o l’ultima pensione dell’anno si concentreranno, però, sui beni necessari e poco si eccederà con i regali, che fino all’anno scorso erano la prassi per molte persone.
La crisi si sente, gli stipendi diminuiscono e con essi il potere d’acquisto. Assieme a chi si vede calare lo stipendio e ai licenziati, ci sono centinaia e centinaia di persone che lo stipendio non lo vedranno più, perché il lavoro glielo ha portato via insieme alla vita.”
I Giovani Comunisti, dedicano lo striscione ed il manichino alla giovane Maria Cristina Allegretti morta un mese fa sotto il peso schiacciante di tonnellate di detersivi mentre lavorava in un punto vendita di prodotti alla spina proprio ad Oristano.