I ricercatori del San Raffaele sono arrivati a queste conclusioni dopo uno studio di ricerca approfondito che ha tenuto conto del genere del malato, infatti è stato dimostrato che la sclerosi multipla muta in base al sesso e con esso cambia la patologia. La Dott. Farina racconta che per la prima volta è stato usato nell’analisi della genomica funzionale un approccio di medicina di genere, in cui si valutavano i casi volta per volta considerando le differenze nella fisiopatologia tra donne e uomini. Secondo quel che si legge online la ricerca avrebbe scoperto che il meccanismo che porta allo sviluppo della sclerosi multipla è strettamente correlato al fattore di trascrizione SP1, una proteina che si lega agli elementi del DNA chiamati GC box nei promotori cellulari.