Braccialetti per gli arresti domiciliari e camere di sicurezza per i fermati
In questi giorni è alquanto viva la protesta degli appartenenti alle Forze dell’ordine che, ognuna per la sua parte, oltre a difendere l’operato dei propri operatori, denunciano i gravi disagi cui gli stessi devono soggiacere per poter affrontare al meglio la propria attività professionale –
Infatti mentre è in atto la formulazione del cosiddetto “Decreto svuota carceri”, dovuto al sovraffollamento degli istituti di pena italiani, ove i detenuti versano in condizioni poco consone, si inizia a fare i conti con quanto previsto dal codice di procedura penale che prevede la sosta presso le camere di sicurezza degli Uffici di Polizia o dei Carabinieri di coloro che, colti in flagranza di reato e arrestati, debbano essere condotti davanti al giudice con rito direttissimo –
Precisamente da un lato si scarica il lavoro degli operatori penitenziari, dall’altro si sovraccarica quello degli agenti di polizia che, con esigue risorse umane e con pochi mezzi grazie ai continui tagli al comparto, dovranno anche sobbarcarsi l’onere di fare i turni presso le camere di attesa per la salvaguardia e la vigilanza del soggetto arrestato da sottoporre al giudice del dibattimentoper la convalida dell’arresto ed il contestuale giudizio –
Il tutto per dover giungere, poi, all’eventuale pena detentiva degli arresti domiciliari che porta all’ulteriore problema del “braccialetto elettronico” il quale, non munito di GPS, non garantisce da evasioni gravando, pertanto, per l’ulteriore controllo sugli operatori della Polizia di Stato o sui Carabinieri –
Senza andarci ad impelagare nella bagarre delle ultime ore che fanno capire che i costi elevati cui lo Stato deve sottoporsi per poter comprare tali braccialetti, senza che peraltro essi siano realmente elemento valido e sicuro, è talmente esoso da evitarne l’acquisto, diciamo solo che sarebbe più opportuno eludere tali progetti ed investire tali risorse nell’acquisto di mezzi e materiali per incentivare la professionalità degli operatori dell’ordine, investendo altresì in nuovi concorsi che rechino alla cittadinanza forza giovane e volenterosa in grado di infondere sicurezza!!!
Napoli, 4 gennaio 2012
La Segreteria Provinciale CoISP