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Il servizio di posta in Sardegna risale al periodo dell’occupazione romana

La pubblicazione del libroStoria del servizio postale della Sardegna scritto da Fernando Caboni, Giancarlo Caddeo, Giuseppe Di Bella e Giovanni Licata, il frutto di paziente ricerca ha suscitato tanto interesse  nell’ambiente degli studiosi di storia postale e non solo.

La ricerca perviene ad un ampia ed articolata visione della storia postale della Sardegna e la ricostruzione parte dalle prime notizie certe sul servizio di posta nell’Isola, che risalgono al periodo dell’occupazione romana (237 a.C. – 455 d.C.).

Roma era collegata con la Sardegna attraverso i porti di “Karalis” (Cagliari) e “Turris Libissonis” (Portotorres), che avevano una propria flotta commerciale per il commercio con il porto laziale di Ostia. Dai porti sardi partivano i galeoni carichi di grano, olio, vino, pesce e altre derrate con destinazione Roma.

E così anche la Sardegna, come altri territori della Penisola, venne interessata dal “Cursus Publicus”, decretato dal Codice Teodosiano. Al titolo quinto del Codex si legge proprio dell’ istituzione del servizio di posta. Il Codice Teodosiano contiene la norma, emanata dall’imperatore Teodosio, datata “Karalis” (Cagliari) feb. 315, dal titolo “De bubus aratoriis ad cursum publicum non abstrahendis”. In essa si vieta l’impiego per il servizio del “Cursus” dei buoi adibiti ai lavori di aratura, al fine di non compromettere la semina e il raccolto del grano, elemento molto importante per l’economia dell’intero impero. Sempre all’interno Codice Teodosiano, con data 363 d.C., si legge una norma successiva dell’imperatore Giuliano, che limitava l’uso dei “veredi” (cavalli di posta). I percorsi del servizio di posta nell’Isola sono indicati dallo studioso di Piero Meloni, nella sua opera “La Sardegna romana”: la Karalis-Turris Libissonis, l’Olbia-Karalis, la Turris Libissonis-Karalis e la Tibula-Olbia-Karalis.

Dopo la caduta dell’impero romano la Sardegna fu conquistata da molti altri popoli e civiltà latina rimase poco e nulla e per secoli fu privata di un servizio regolare di posta pubblica.

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