Italia

Costa Concordia: il web sentenzia. Colpevole: comandante Schettino. Eroe: Comandante De Falco.

Costa Concordia, un disastro di cui si parlerà e si scriverà a lungo. Il web, come spesso capita in circostanze simili si è trasformato immediatamente in un tribunale, che addirittura ha già emesso le sentenze.

Un caso identico a tanti altri, esce la prima notizia ed immediatamente parte la distorsione virtuale, nell’Italia democratica che per Costituzione ha abolito la pena di morte, ci sono centinaia di  migliaia di individui che online la chiedono per Schettino, comandante di bordo della Costa Concordia. Mentre su un fanpage ideata appositamente su FB si parla in modi quasi “deliranti” del comandante che è sì ristretto in carcere ma in attesa che vengano compiute le giuste indagini ed invece no, ecco che dietro la tastiera sono tutti un pò magistrati, comminano pene e sopratutto augurano sciagure al Comandante Schettino.


Ero web 2.0 invece è il comandante Gregorio De Falco della Capitaneria di Porto di Livorno. FB ulula di foto, scritte, status, inneggianti De Falco, un eroe al limite del reale.De Falco nelle telefonate ha Schettino ha impartito ordini nulla più, sarà forse un eroe perchè ha seguito passo passo il dovere di un comandante?  Ecco che parte la guerra alle fanpage, di De Falco ne hanno addirittura creata una ufficiale dove si trovano i video e l’audio della telefonata intercorsa la notte della tragedia.

Ma chi è Gregorio De Falco? Sul Giornale si legge il curriculum del comandante: ” Ha origini napoletane, si è arruolato in Marina nel settembre del 1993 ed è arrivato a Livorno nel 2005. La sera della tragedia era lui a capo della sala operativa della Capitaneria e coordinava un team di cinque persone, che lui stesso, in una intervista esclusiva al Tirreno, ha definito “il migliore che potessi avere, ciononostante non siamo riusciti a portare a termine fino in fondo il nostro dovere, quello di salvare tutti”.

“Nella nostra sala operativa abbiamo una complessa strumentazione che ci permette di monitorare le navi passo dopo passo. È quello che abbiamo fatto dopo che ci è arrivato l’allarme da una passeggera della Concordia, tramite i carabinieri. E così ci siamo accorti che la nave era molto vicina alla costa, che stava rallentando e già procedeva a velocità molto lenta. Inoltre, il fatto che il comandante parlasse di guasto elettrico non tornava con l’invito ai passeggeri di indossare i giubbotti di salvataggio. Un comandante serio non può far preoccupare inutilmente i suoi passeggeri facendo loro indossare i giubbotti se non è necessario”.

“Più delle parole ci ha preoccupato il tono. Per questo abbiamo approfondito la cosa. Siamo abituati ad andare a fondo alle questioni”.  “Non è la prima volta che i comandanti di navi, in situazioni di difficoltà, tendono a sminuire e ad essere per così dire silenziosi e reticenti”.

Insomma De Gregorio ha solo fatto il suo dovere nulla piu’. Il mondo del web lo reputa già un eroe.  Schettino crocifissione mediatica e nulla più.


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Un commento

  1. Ma se era usanza tutte le volte che si passava davanti all’isola del Giglio di restare vicino alla costa, perchè la Capitaneria di Porto non ha mai dato ordini diversi? Poi io penso che la Capitaneria funziona come il controllo aereo, quindi avrebbe dovuto avvertire che la nave era troppo vicina alla costa, ci mancava poco che approdasse dentro l’isola…Comunque un COMANDANTE non abbandona “MAI” la sua nave, questa è una cosa davvero elementare.

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