Palermo: presunto pedofilo ai domiciliari. Insegnava religione e molestava ragazzi in case famiglia
Palermo, ennesima storia di soprusi, violenze e pedofilia, questa volta a vedersi stringere al polso le manette è un insegnante palermitano di 40 anni. Le indagini portate avanti dalla Mobile hanno messo in luce alcuni fatti compiuti ai danni di dei giovani ospiti di una casa famiglia. Per ora l’uomo sarebbe ristretto ai domiciliari, e si tratterebbe di L.S. U La storia ha come teatro due case famiglie di due centri della provincia palermitana.
L’uomo abusando del ruolo di catechista ha costretto i minori a subire atti sessuali. Le indagini sono scattate dopo le rivelazioni fatte da un ragazzino tredicenne all’equipe psico-sociale della comunità che lo ospitava. Gli operatori della casa famiglia hanno infatti segnalato che un loro piccolo ospite aveva raccontato di essere stato molestato dal proprio catechista, il quale si era offerto di aiutare il piccolo impartendogli gratuitamente delle lezioni di doposcuola presso la sua abitazione.
Il ragazzo ha raccontato che tutte le volte che si trovava da solo con l’uomo per studiare veniva palpato nelle parti intime e più volte aveva dovuto respingere tentativi di essere baciato. Ad ogni rifiuto del piccolo l’insegnante gli ricordava tutto quello che aveva fatto per lui tentando di comprare il suo silenzio ed il suo consenso offrendo ricariche telefoniche, vari oggetti ed infine anche del denaro.
L’uomo si serviva anche di Facebook per i suoi contatti e dai messaggi inviati si notava la sua morbosità nei confronti del minore e la sua preoccupazione che il giovane potesse essere allontanato da lui. I poliziotti seguendo i racconti del ragazzo hanno individuato i locali ove l’uomo portava a studiare il piccolo e dove avvenivano gli abusi.
Nel corso delle intercettazioni telefoniche si scoperto che l’uomo intratteneva un rapporto ambiguo e morboso con un altro ragazzo di 17 anni, anche questo ospite di una casa famiglia. Anche in questo caso l’uomo incontrava il ragazzo una volta la settimana per le lezioni di catechismo ed anche con lui aveva tentato lo stesso approccio ed anche in questo caso aveva chiesto ai responsabili della comunità di poter ospitare il giovane presso la sua abitazione. Gli investigatori spiegano: “L’uomo abusando del ruolo di catechista e del rapporto fiduciario che si era instaurato con i minori a lui affidati e costringeva i minori a subire atti sessuali”. Tutto nasce dalle rivelazioni fatte da un bambino di 13 anni all’equipe psico-sociale della comunita’ che lo ospitava. Il ragazzino ha raccontato di essere stato molestato dal proprio catechista che si era offerto di aiutare il piccolo impartendogli gratuitamente lezioni di doposcuola presso la sua abitazione.
La piccola vittima ha raccontato che “tutte le volte che si trovava da solo con l’uomo per studiare, veniva palpato nelle parti intime e piu’ volte aveva dovuto respingere i tentativi di essere baciato”