La settimana enigmistica compie 80 anni Intuizione di un giovane nobile sardo
23 gennaio 1932. Esce il primo numero de La Settimana Enigmistica: cinquanta centesimi (di lira), 16 pagine in bianco e nero, senza pubblicità e vignette, cruciverba, rebus ed enigmi. Il primo numero riporta sulla copertina l’immagine dell’attrice messicana Lupe Vélez, affascinante protagonista di alcuni corti di Stan Laurel ed Oliver Hardy. Il fondatore, Giorgio Sisini, grande enigmista, è tra i redattori fino ai suoi ultimi giorni, mentre fra gli altri vi sono i celebri Bartezzaghi e Giancarlo Brighenti.
Come è nata l’idea de la Settimana Enigmistica?
Le cose andarono così: il giovane Cavaliere del Lavoro, Grande Ufficiale, Dottor Ingegnier Conte di Sant’Andrea Giorgio Sisini di Sorso, un piccolo centro della provincia di Sassari, aveva abbandonato la sua Isola di Sardegna per arrivare a Milano. Qui il Sisini incontra una giovane ed affascinante viennese. La moda di passare il tempo facendo parole crociate arriverebbe infatti da Vienna e così, per compiacere la ragazza il 23 gennaio 1932 l’italiano pubblicava il primo numero dello storico settimanale. Allora come oggi, non c’era pubblicità, ed il giornale già vantava di essere il primo nel nostro paese in questo genere di intrattenimento, utile per la memoria ma anche per l’informazione.
La moda di incrociar parole era arrivata a Vienna dall’America, ma nulla esclude chei primi cruciverba, ancora prima dell’intuizione del nobile sardo, fossero già un prodotto made in Italy.