Tir: la protesta divide l’Italia e le associazioni di categoria. Forti disagi in Sicilia. Da domani la vertenza sbarca in Sardegna
I Tir dividono in due l’Italia, in più punti ed in particolare in alcune zone di LCampania, Piemonte e Lombardia i presidi del movimento contro l’aumento del carburante inizia a spaventare il Governo. Tanto è che il ministero dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha dichiarato in una trasmissione della Rai che il Governo segue «con molta attenzione» gli sviluppi delle proteste degli autotrasportatori anche perchè a detta dello stesso ministro le proteste ed i disaggi potrebbero «sfociare in manifestazioni di tipo diverso». Intanto la Coldiretti, a seguito dei blocchi siciliani ricorda che « l’86 per cento dei trasporti commerciali che in Italia avviene su strada, lo sciopero dei Tir mette a rischio la spesa degli italiani soprattutto per i prodotti più deperibili come latte, frutta e verdura che non riescono a raggiungere gli scaffali dei mercati».
«L’agroalimentare è il settore più sensibile perchè ai ritardi e alla perdita di opportunità commerciali si aggiungono la distruzione e il deprezzamento che subiscono i prodotti deperibili come latte, carne, frutta e verdura. Come è già successo in Sicilia, se non si tornerà presto alla normalità, gli effetti si faranno presto sentire con gravi danni per le aziende agricole, per il commercio e per i consumatori con gli scaffali dei supermercati vuoti e il rischio di effetti speculativi sui prezzi».Per quanto riguarda la situazione in Sicilia il Cis segnala il possibile blocco nelle aree intorno a Partinico, Salemi, Santa Ninfa e Castelvetrano lungo l’autostrada A29 Palermo-Mazara Del Vallo. I disagi poi proseguono in numerosi distributori ancora senza carburante. Intanto Trasportounito fa sapere che l’adesione al fermo nazionale dell’autotrasporto si sta rivelando «superiore a qualsiasi aspettativa». Mentre esiste pure chi si dissocia ed è infatti questa la posizione dellaConfederazione nazionale dell’auto trasporto (Cna-Fita) che sostiene che la protesta «mette a rischio l’incolumità di chi si trova per strada a lavorare». Anche la Codacons è critica e definisce i blocchi come «Una protesta illegale che sta recando un pregiudizio grave ai diritti costituzionalmente tutelati dei cittadini e dei consumatori».
Domani i blocchi autorganizzati fermeranno la Sardegna.