Economia

Rossella Urru: in aula si analizza la mozione presentata dal Consigliere Claudia Zuncheddu. Grande assente? Il Governatore Cappellacci

Rossella Urru: arriva la discussione sulla Mozione presentata dall'onorevole Claudia Zuncheddu e altriIl Consiglio Regionale della Sardegna, nella giornata del 26 gennaio era chiamato a analizzare la mozione n 160 avente come tema la liberazione di Rossella Urru, giovane cooperante sarda rapita nei Campi Saharawi nell’ottobre scorso. La mozione doveva essere esposta e presentata dalla prima firmataria: l’onorevole Claudia Zuncheddu.

Il Consiglio, per lo più presente, secondo la relatrice non era attento al dibattito, ma quel che più ha scosso l’Onorevole Zuncheddu ed altri colleghi, è che ci fosse un grande assente, colui che per veste istituzionale dovrebbe essere attentissimo al tema e sopratutto avrebbe il dovere sociale e morale ad essere presente ad un Consiglio che si accinge a discutere di una concittadina rapita all’estero. Manca in aula Ugo Cappellacci.

La mozione verte  “Sulle urgenti misure e azioni che il Presidente della Regione deve intraprendere rispetto alla diplomazia e agli organi internazionali (Farnesina, Nazioni Unite, Cooperazione internazionale, ONG presenti nei territori interessati) affinché si attivi in prima persona e in tempi celeri presso i governi degli Stati africani interessati e presso le capitali del Maghreb e del Sahel, per perorare la causa della liberazione di Rossella Urru cooperante sarda del CISP (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli) e degli altri colleghi spagnoli rapiti. ” Non si può non notare l’assenza di Cappellacci, la prima a notare l’assenza non può non essere l’onorevole Zuncheddu, che sia in aula ma anche nel suo blog sottolinea più volte la “strana casualità”.



La verve, la passione e l’impegno dell’Onorevole Zuncheddu sul caso di Rossella Urru è indubbiamente importante, per darvi la corretta informazione su quello che è il pensiero della Zuncheddu in merito ai fatti avvenuti in aula del Consiglio Regionale ieri, riprendiamo la pagine del blog del Consigliere, certi di potervi dare così una sintesi non mediata.

“Il Presidente Cappellacci con l’ennesima assenza dai lavori dell’Aula, continua a declinare responsabilità su questioni che gli competono, come in questo caso. Farebbe bene a rinunciare al suo ruolo una volta per tutte.
A oltre 3 mesi dal rapimento della cooperante sarda Rossella Urru e di due suoi colleghi spagnoli, avvenuto nel campo profughi saharwi a Tindouf in Algeria, dove operavano per conto del Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (CISP è una ONG che coopera da tempo con il governo del Fronte del Polisario), a tutt’oggi non si hanno notizie certe.  Nonostante la mobilitazione dell’opinione pubblica sarda e internazionale per manifestare la solidarietà alle famiglie e alla collettività di Samugheo, si incomincia a nutrire preoccupazione e apprensione sulla reale sorte dei rapiti.
Nonostante l’iniziativa diplomatica della Farnesina, con la missione dell’on. M. Boniver in Mali e in Burkina Faso, a oggi, sulla sorte dei cooperanti incombe un silenzio a dir poco inquietante. Un silenzio a cui le istituzioni sarde, purtroppo, non hanno ancora dato le giuste e dovute risposte e rassicurazioni. Le uniche notizie sino ad oggi trapelate, riportate da France Press e da fonti maliane sono antecedenti alla visita della Boniver e davano Rossella e i due cooperanti spagnoli nelle mani di aderenti, o presunti tali, di un gruppo scissionista di Al Qaeda per il Maghreb Islamico.


Secondo le dichiarazioni del Fronte del Polisario (movimento politico e militare del popolo Saharwi: gli autoctoni del Sahara Occidentale), che lotta da oltre trent’anni per la propria indipendenza dal Marocco, i tre sequestrati, dopo le notizie secondo cui sarebbero tenuti in quel lembo di frontiera del Sahara, fra Algeria, Mauritania e Mali, si troverebbero in una zona desertica tra il Mali e il Niger. La prima notizia era già trapelata, con discrezione da fonti maliane, subito dopo il rapimento ed era riconducibile ai Tuareg che da sempre risiedono nel deserto sahariano e che hanno manifestato la loro solidarietà e vicinanza ai rapiti e ai sardi. La crisi libica, a tutt’oggi irrisolta (nonostante la creazione di un governo provvisorio), con i contraccolpi geo-politici che sta creando negli Stati limitrofi del Sahel, non contribuisce a rasserenare la situazione.
La mozione, presentata da diversi consiglieri e sicuramente condivisa dall’Assemblea, fa propria la richiesta della collettività sarda per avere certezze e rassicurazioni sulla sorte di Rossella Urru e dei suoi amici spagnoli.Con ciò si intende coinvolgere tutta l’Assemblea Regionale, su questo caso umanitario, che vede partecipe in prima persona una cittadina sarda, che con il suo impegno di volontariato contribuisce a portare all’estero il buon nome di noi sardi, compreso quello delle nostre istituzioni, manifestando con ciò concretamente le dotti di solidarietà e fratellanza che fanno parte della storia e della tradizione del nostro Popolo.
La mozione intende sollecitare il Presidente Cappellacci e l’istituzione della RAS, affinché si attivino e intraprendano urgentemente, anche in modo autonomo, misure e azioni per accelerare la liberazione degli ostaggi, nei confronti delle diplomazie e degli organismi internazionali, a partire dalla Farnesina, alle Nazioni Unite, agli Stati coinvolti da questo problema, alla Cooperazione internazionale e alle ONG presenti in tutta la regione sahariana dal Maghreb alla fascia del Sahel.
Il Presidente Cappellacci deve predisporre azioni e attivarsi urgentemente, anche in prima persona presso i governi degli Stati africani interessati da Algeri a Bamako. Con ciò tutelando l’interesse della collettività sarda per la liberazione di Rossella e dei suoi colleghi.Alla famiglia della rapita, a tutti i sardi e all’opinione pubblica internazionale è dovuta questa forte presa di posizione da parte della RAS, rompendo con ciò, la situazione di stallo sulla vicenda e l’imbarazzante silenzio che rischia di essere un alibi pericoloso per la stessa incolumità degli ostaggi. E’ noto in questi casi che maggiore è la mobilitazione e la solidarietà internazionale e prima si concludono positivamente queste vicende.
Per le istituzioni sarde la rinuncia all’assunzione di responsabilità e la delega incondizionata allo Stato italiano per la soluzione dei nostri problemi, purtroppo è diventata la norma con conseguenti risultati tragici per la società e l’economia sarda, ormai al tracollo. Purtroppo la mobilitazione in corso in tutta l’isola, per la difesa dell’economia e dei territori, sono anche il risultato di deleghe incondizionate e di non assunzioni di responsabilità in prima persona da parte delle istituzioni sarde, con conseguenti costi economici e sociali elevatissimi sul benessere delle nostre collettività.
I fatti ci dicono che sul caso di Rossella Urru la RAS, ad oggi, ufficialmente non ha manifestato nessun tipo di iniziativa autonoma e ancor meno il presidente Cappellacci s è distinto per atti che lo mettessero al centro della stampa locale e internazionale per il suo interessamento alla liberazione della cittadina sarda e dei suoi colleghi.
Certi che la massima Assemblea dei sardi faccia proprio il tema della liberazione della cooperante e dei suoi colleghi.
CHIEDIAMO l’impegno del Presidente:
– che in qualità di rappresentante del Popolo sardo, dei suoi interessi, dei suoi bisogni e delle sue emergenze, si faccia parte attiva in tutte le fasi della vicenda, sollecitando costantemente e con forti pressioni la diplomazia e gli organi internazionali, dalle relazioni con la Farnesina, alle Nazioni Unite, alla Cooperazione Internazionale, alle ONG presenti nei territori interessati;
– che si attivi in prima persona e in tempi celeri presso i governi degli Stati africani in qualche modo interessati, da Algeri, a Rabat, a Bamako, a Ougadougou e presso le altre capitali del Maghreb e del Sahel, per perorare la causa della nostra concittadina, contribuendo sicuramente in questo modo alla buona riuscita della liberazione di tutti gli ostaggi.

Claudia Zuncheddu


Segue l’OdG Unitario di cui segue il testo:

Il Consiglio Regionale a conclusione della discussione della mozione n. 160 Zuncheddu e più sulle urgenti misure e azioni che il Presidente della Regione deve intraprendere nei confronti della diplomazia e degli organi internazionali (Farnesina, Nazioni unite, Cooperazione internazionale, ONG presenti nei territori interessati) attivandosi in prima persona e in tempi celeri presso i governi degli stati africani interessati e presso le capitali del Magreb e del Sahel, per perorare la causa della liberazione di Rossella Urru, cooperante sarda del Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli (CISP) e degli altri colleghi spagnoli rapiti,
Premesso che Rossella Urru, originaria di Samugheo, insieme ad altre due persone è stata rapita nel campo di rifugiati vicino Tindouf, in Algeria, e che da circa tre mesi non se ne hanno notizie;
Considerato che si tratta dell’ennesimo caso di rapimento di persone che prestano la loro opera in territori martoriati dalle guerre e dalla povertà;
Espressa la massima solidarietà alle famiglie delle persone rapite ed alle associazioni con le quali collaborano;
Ritenuta di fondamentale importanza l’opera svolta dai volontari e dai cooperanti delle ONG impegnate in operazioni umanitarie volte ad assistere le vittime della violenza e del terrorismo senza discriminazione alcuna;
Assunto l’impegno a sensibilizzare i cittadini sardi e italiani relativamente a tale gravissimo episodio,
impegna il Presidente della Regione affinché
1) solleciti il Governo italiano a continuare nell’impegno diplomatico, ponendo in opera tutte le azioni necessarie per ottenere la liberazione degli operatori umanitari coinvolti;
2) con tutti gli strumenti possibili, sia diplomatici che mediatici, faccia pervenire ai responsabili dei governi dei paesi interessati il messaggio che Rossella Urru è figlia di una terra che vuole distinguersi come terra di pace e di ospitalità e che auspica la cooperazione e la solidarietà fra i popoli come strumento di progresso e di democrazia.

Cagliari, 26 gennaio2012

Il presente ordine del giorno è stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale nella seduta del 26 gennaio 2012.
Presenti 58 – votanti 58″

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"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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