Economia

A Vibo Valentia dichiararsi fascista in Consiglio Comunale non è reato

Riportiamo una nota stampa del Partito dei Comunisti Italiani – Vibo Valentia su fatti avvenuti in una riunione di Consiglio Comunale della città.

Accade nel 2012 a Vibo Valentia, ma non per strada o in un bar ma addirittura nell’assise cittadina, un consigliere comunale dichiara di essere fascista nello sconcerto e la rabbia di chi, come noi, assisteva dalla platea ai lavori, tra i sorrisi compiaciuti di alcuni suoi colleghi e l’incredulità dei gruppi di opposizione e con il gravissimo silenzio del Sindaco e del Presidente del Consiglio che addirittura richiama la platea, perchè quest’ultima ha interrotto il Consigliere, e non per la gravità delle affermazioni del suo collega.

Noi tutti ci eravamo tanto illusi che la caduta di Silvio Berlusconi avesse portato via con sé l’abominio delle battute squallide e drammatiche ma così non è stato e mentre tutta Italia s’indigna per la battuta di cattivo gusto del premier Monti sulla monotonia del posto di lavoro fisso, il consigliere comunale del PDL Vincenzo De Filippis sviluppa una nuova forma di ironia ancora più drammatica ma sopratutto illegale.

Nel corso del consiglio comunale convocato venerdì, il suddetto consigliere ha ben pensato di aprire il suo intervento definendosi fascista. Per poi declinarlo, dopo le proteste del “pubblico”, in fascista democratico.

Ma solamente dopo che noi membri del PdCI, uditori al consiglio comunale, gli abbiamo urlato il nostro dissenso per il suo disprezzo alla costituzione, ha ben pensato di giustificarsi dicendo che era solo una battuta. Semplice ironia secondo lui.

Magari pensa che anche la legislazione che vieta l’apologia di fascismo non sia altro che una battuta inserita lì da quei buontemponi dei padri costituenti.

Ci è dato pensare che anche il sig. Sindaco e il presidente del Consiglio Comunale Mangialavori siano dello stesse parere visto che non hanno fatto nulla per richiamare De Filippis a ritirare immediatamente la sua dichiarazione. Questa è la cosa ancor più grave perché sono queste 2 figure che dovrebbero tutelare l’immagine, l’onore e la memoria soprattutto perché non rappresentano una parte politica ma, dovrebbero, rappresentare tutti i cittadini nei fatti e non facendo solamente propaganda di facciata e bella figura come posare le varie corone di fiori il 25 aprile se poi non sanno nemmeno cosa significhi.

E pensare che i consiglieri, una volta divenuti tali, giurano proprio sulla costituzione ma magari, secondo loro, è solamente una tradizione giurare sulla principale fonte della nostra repubblica.

Giurano sulla nostra avanzata, ma sopratutto antifascista, costituzione nata, parafrasando Piero Calamandrei, con il sangue dei partigiani che lottarono contro il fascismo.

Ma evidentemente, la maggioranza consiliare di Vibo Valentia, non sa nemmeno cosa sia la costituzione e pensare che  il sindaco, che in quanto tale dovrebbe proteggerla e farla rispettare, è anche giurista.

Tutto questo è inaccettabile! In un’amministrazione incompetente e familiarista, questo non è che un’altro tassello, enorme e pesante come un macigno, che va a completare il quadro per il quale noi chiediamo le immediate dimissioni.

Vogliamo le dimissioni immediate e le scuse del consigliere De Filippis.

Vogliamo le dimissioni immediate e le scuse del Sindaco D’Agostino (figlio dell’ex Sindaco D’Agostino famoso per aver detto alla commissione nazionale antimafia che a Vibo Valentia la mafia non esiste).

Vogliamo soprattutto e fortemente le dimissioni immediate da presidente del consiglio comunale e da consigliere comunale del signor Mangialavori che si è reso partecipe, non interrompendo e senza richiamare all’ordine il consigliere autore della vergognosa frase.

E  un appello per questa richiesta lo volgiamo anche all’opposizione, per dar seguito all’intervento del dott. Soriano che ha bacchettato puntualmente il consigliere del PDL, affinché vengano portate in consiglio comunale le formali richieste di dimissioni già alla seduta di lunedì prossimo.

Ma oltre i pubblici ufficiali e le istituzioni, a prendere una posizione dovranno essere anche tutti i cittadini che conoscono molto meglio dei loro amministratori i principi costituzionali.

E’ il minimo, per onorare la memoria di chi è morto per liberarci dall’opprimente dittatura fascista, è indispensabile per far sì che nostri conterranei come Saverio Papandrea (del quale si parla tanto ultimamente e a cui questa amministrazione ha coperto la lapide alla memoria) e il compagno Umberto Terracini (calabrese, comunista,  ma sopratutto firmatario della carta costituente) possano riposare in pace, nella gloria riservata agli eroi.

Partito dei Comunisti Italiani – Vibo Valentia

http://pdcivibovalentia.blogspot.com/

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