Sisde e 007: caso Claps e delitto Gianfredi, un misterioso filo rosso
Sulla Gazzetta del Mezzogiorno troviamo una sconcertante rivelazione. Ci sarebbe un testimone, un personaggio che parlava con gli 007 del Sisde negli anni dell’omicidio Claps (1993) e il delitto Gianfredi (1997).
Si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno:”C’era un servizio segreto che era quello corretto, che prendeva gli ordini dall’alto, un altro, parallelo, e un terzo che s’inseriva tra questi due”. Probabilmente, scrive il giornalista della Gazzetta, intorno al delitto di Elisa Claps e dei coniugi Gianfredi, cc’erano agenti del vecchio servizio segreto civile che lavoravano in modo ufficiale e altri che lo facevano senza autorizzazioni.
La persona con cui è entrata in contatto la Gazzetta ha confermato di aver dato notizie agli agenti del Sisde sulla locale criminalità organizzata sia in merito al delitto Claps che alla morte dei Gianfredi, la persona però non ha voluto dire tanto alla Gazzetta nemmeno se il cronista e la redazione gli hanno assicurato massima copertura. D’altronde la presenza e l’impegno dei servizi segreti, specie dopo le rivelazioni del fratello di Elisa, Gildo Claps, “C’era un agente segreto che mi pedinava” seppure, Nicheo Cervone, 007 , aveva sostenuto alla Gazzetta che la sua vicinanza a Gildo fosse pura amicizia, tanto è che il Sisde aveva poi confermato che non era il Cervono ad avere in carico il caso Claps.