Allarme in Adriatico: Armi chimiche e bombe nel mare di Pesaro
Il mare è inquinato e perchè? Perchè c’è chi lo usa per addestrarsi alla guerra. Accade nello specchio di mare Adriatico dinnanzi a Pesaro dove pare vi siano ben oltre 30 mila gli ordigni inabissati di cui 4300 bombe all’iprite e 84 tonnellate di testate all’arsenico nel mare antistante Pesaro.
Una denuncia gravissima quella contenuta nel dossier ‘Armi chimiche: un’eredita’ ancora pericolosa’, all’interno del quale c’e’ una mappatura dei siti inquinati dagli ordigni della seconda guerra. “Un’eredita’ che nessuno vorrebbe trovarsi in dote – ha dichiarato Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche -. Una ferita aperta per tutto il territorio, non solo per l’impatto ambientale ma anche per il turismo e l’economia del pesarese e delle Marche”. Da qui l’appello “a tutte le istituzioni che hanno competenze su questo argomento affinche’ si proceda con la bonifica e il risanamento di quest’area”. Nel luglio scorso l’Arpam Marche ha dato il via alla prima campagna di monitoraggio sui sedimenti marini senza riscontrare valori al di sopra delle soglie stabilite. Legambiente e il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche hanno chiesto oggi la costituzione una commissione permanente d’indagine, composta da Arpam e universita’ di Urbino, “per compiere un monitoraggio costante nel tempo e quindi intraprendere le eventuali azioni di bonifica”.