Tempi duri per hacker e pedofili online Entrano in vigore a partire dal 9 marzo le nuove norme contro la criminalità informatica
Previsto un inasprimento della normativa contro truffe e pedofilia in rete, tra cui l’utilizzabilità già dopo il sequestro degli strumenti informatici che potranno essere utilizzati dalle forze di polizia per colmare il gap tecnologico.
Tempi duri per hacker e pedofili on line con le nuove norme che inaspriscono le misure relative ai reati informatici e telematici. Tra le misure introdotte che entreranno in vigore a partire dal 9 marzo prossimo quelle sulla destinazione degli strumenti sequestrati e confiscati a questi moderni criminali che potranno essere utilizzate già subito dopo il sequestro dalle forze di polizia, troppo spesso in ritardo nella lotta contro queste nuove forme di criminalità che sembrano sempre più di un passo in avanti rispetto all’autorità inquirente.
La legge 12/2012 contro la criminalità informatica, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 45/2012, che ha modificato l’articolo 240 del codice penale ha, infatti, tra i suoi obiettivi dichiarati quello di fornire strumenti più adeguati per la lotta alle truffe on line e alla pedopornografia in rete.
E’ purtroppo tristemente noto alle nostre cronache che molte inchieste giudiziarie in materia abbiano rivelato l’esistenza di un vero e proprio gap tecnologico fra i dispositivi ed i software utilizzati da questi criminali e quelli in dotazione alle forze dell’ordine.
La vera novità sta nel fatto che anche i beni oggetti di sequestro in conseguenza di tali tipi di reati potranno essere utilizzati, dalle forze di polizia – salvo alcune limitazioni – anche prima della confisca, così evitandosi che nella lunga attesa che i procedimenti a carico degli indagati giungano a definizione, tali strumenti non diventino obsoleti tenuto conto dei rapidissimi e costanti progressi della tecnologia nel settore dell’informatica.
Giovanni D’AGATA