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Vado Ligure: OCV ancora trattative CIG, dislocazione, mobilità ed accordo energetico allo studio

Vado Ligure, intensa giornata per i dipendenti dell’OCV, dopo l’incontro all’Unione Industriale, assemblea di fabbrica. L’AD della Owens Corning, ha confermato anche oggi la chiusura del sito vadese, prevista per il mese di giugno e, a quanto pare non revocabile. Impegno principe del tavolo però resta quello degli ammortizzatori sociali e della relativa CIG.
Come previsto anche all’OCV si dovrebbe attuare il classico piano CIG di 12 +12 mesi, per cessata attività per un totale certo di 24 mesi, ma questo potrà essere confermato solo dal Ministero del Lavoro.
Intanto, come in tantissime altre vertenze in corso, anche l’OCV mette sul tavolo la ipotetica ricollocazione di una parte di lavoratori del sito vadese, nelle fabbriche ancora attive in Europa ovvero a Besana in Brianza ed in Francia. Ovviamente i numeri non si sanno, si pensa che la chance potrebbe essere offerta ad un 30% dei dipendenti che, non avranno nessun obbligo di accettare, alla possibilità potrebbe essere quella della mobilità ovvero l’inserimento nelle idonee liste.
Intanto resta aperto il mistero del dotto energetico, di cui pare ci siano già i tralicci, ed infatti il sindacato oltre che alla scontata tutela dei lavoratori, pensa di poter stipulare un accordo di programma sulla reindustrializzazione dei siti del vadese magari puntando proprio anche sugli sgravi energetici che proprio grazie agli accordi già presi in precedenza potrebbero essere fruibili.
Il caso OCV potrebbe seguire il medesimo corso di quello dell’ALCOA,infatti al Ministero è già in studio un modello di accordo per riduzione spese energetiche, cosa che per la Owens Corning però giace in sospeso da qualche anno.
Un nuovo tavolo all’Unione degli Industriali è previsto per il 15 di marzo.