Economia

UE/Salute: Uggias (IdV):”Vaccinazioni obbligatorie: una barbarie che appartiene al passato”

L’europarlamentare sardo presenta un’interrogazione alla Commissione europea sul caso del militare sotto processo per aver rifiutato le vaccinazioni.


Le vaccinazioni obbligatorie per i militari che partono in missione – anche sul territorio italiano, n.d.r. – sono una barbarie che appartiene al passato. All’interno dell’Unione europea sono pochissimi gli Stati Membri che ancora impongono obbligatoriamente le vaccinazioni per i militari: in gran parte d’Europa, infatti, questo tipo di trattamento è opzionale e lascia libertà di scelta“. Questa la dichiarazione dell’Onorevole Giommaria Uggias, a seguito della presentazione di un’interrogazione alla Commissione europea sul caso del militare L. S., in servizio presso la base aerea di Decimonannu, accusato di “disobbedienza aggravata e continuata” per essersi rifiutato di sottoporsi alle vaccinazioni prima di una missione – in Italia, n.d.r. -.


Nell’interrogazione presentata dall’eurodeputato dipietrista si richiede alla Commissione europea e al Consiglio se il regime di vaccinazione obbligatoria imposto dallo Stato italiano sia compatibile con l’art. 3 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (“diritto alla propria integrità fisica e psichica”), anche alla luce del quadro normativo stabilito dall’art. 32 della Costituzione Italiana, secondo cui “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di Legge” e che “la Legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Uggias richiede inoltre alla Commissione di intervenire con una richiesta di chiarimenti presso le autorità italiane in merito al vigente regime obbligatorio di vaccinazione per i militari.

 

Il processo in cui è coinvolto il militare L.S. – commenta Uggias – è una palese violazione del diritto alla salute, dell’inviolabilità della persona e delle sue scelte. L’auspicio è che la vicenda si rivolga in un nulla di fatto, e che il militare possa ritornare a fare il suo lavoro in tranquillità. D’altra parte, il problema resta: è davvero necessario imporre queste pesanti vaccinazioni, che spesso indeboliscono invece che rafforzare?

 


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