Lampedusa: ancora sbarchi, è quasi emergenza
Lo scorso anno si giustificava l’intenso traffico di caronti del Mediterraneo con la guerra di Libia.Ore ed ore di lunghe dirette di sbarchi, salvataggi, poi le rivolte dei migranti, le azioni del popolo di Lampedusa, quando positive e di accoglienza, quando di chiusura con le rivolte cittadine. Ora inizia una lunga primavera, preludio dell’estate e, notoriamente le bonacce, il maestrale, lo scirocco ed il grecale rallentano, le lunghe notti sono illuminate da cieli chiari e, con precisione riniziano gli sbarchi. C’è ansia. Lampedusa a paura e dopo la tragica traversata del Canale di Sicilia costata la vita a cinque dei 57 profughi che a bordo di una carretta del mare stavano cercando di raggiungere Lampedusa, la maggiore delle Pelagie vive ore attesa. Si tema una nuova ondata migratoria. Tutto è possibile.
Nelle ultime 24 ore sono già sbarcati circa 300 migranti, quasi tutti sono stati salvati dalla Guardia Costiera, dalla Guardia di finanza, e dal rimorchiatore “Asso 30″, mentre navigavano su tre imbarcazioni che solo per buona sorte non sono colate a picco. Sulle barche c’erano donne, una delle quali incinta che è stata trasferita all’ospedale Civico di Palermo insieme ad altre quattro profughi, e bambini.Insomma le cronache sono sempre uguali, i metodi e le prassi usati dai caronte del mare probabilmente non cambiano. Ecco che riaprire il centro di accoglienza diventa una priorità almeno questo pare sia quello che pensa il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, ” che ha chiesto al ministero dell’Interno la “riapertura immediata del centro entro le prossime 24 ore”. Non solo centro di accoglienza ma anche l’invio sull’isola di squadre della Protezione civile. De Rubeis continua a rimarcare, come già fatto in precedenza che teme di perdere la vocazione turistica dell’isola lampedusana.
Il centro di accoglienza di Contrada Imbriacola, si ricorda, era stato chiuso a causa di un incendio ma, per la riapertura del centro si batte non solo De Rubeis ma anche Laura Boldrini, portavoce italiana dell’Alto commissariato per i rifugiati (Unhcr) dell’Onu che da parecchio ripete: “E’ fondamentale che Lampedusa abbia di nuovo un centro di accoglienza e soccorso, che sia soltanto una struttura di transito”.