Scuola: verso una legge per la tutela degli istituti nei piccoli centri
Tutelare l’universalità del diritto allo studio, garantire la coesione sociale e la crescita civile del Paese iniziando dai territori dove le scuole possono rappresentare l’unico presidio di servizi essenziali. E’ questo il senso di una proposta di legge depositata alla Camera lo scorso 24 febbraio. A promuoverla è Caterina Pes, deputato eletto tra le fila del PD. Durante una conferenza stampa tenutasi nei giorni scorsi alla sede regionale del PD Sardegna Caterina ha sottolineato come questa sia “Un’iniziativa bipartisan, condivisa non solo dai colleghi parlamentari del PD, ma da autorevoli esponenti di tutti gli schieramenti politici” la proposta ha proseguito la parlamentare, “tenta di dare strumenti di applicazione concreta ai principi sanciti dagli articoli 33 e 34 della Costituzione, laddove in particolare si afferma che “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.
“Le scuole nelle aree più distanti dai grandi centri rivestono sul territorio locale un valore sociale e culturale che non può essere trascurato, pena il decadimento dei livelli di partecipazione e di democrazia e l’isolamento di oltre dieci milioni di abitanti che risiedono nei piccoli comuni italiani”. La proposta di legge chiede di applicare delle deroghe ai territori con una densità abitativa inferiore agli 80 abitanti per Km quadrato, a partire dall’abbassamento della soglia per il riconoscimento dell’autonomia a 300 alunni per istituto. Analoghe deroghe andrebbero applicate alla composizione delle classi (con meno di 8-10 alunni, a seconda del livello). Mentre al fine di garantire la continuità didattica ed organizzativa, si dovrebbe accordare un criterio preferenziale per il personale residente nei territori in cui ricadono le assegnazioni d’incarico, di durata comunque non inferiore a tre anni. Secondo quel che ha dichiarato Caterina Pes, è importante anche e sopratutto tutelare le minoranze linguistiche oltre ovviamente a tenere salda l’istituzione scuola come presidio è presenza democratica è confermare a tutti i cittadini il diritto di cittadinanza.