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Un nuovo Van Gogh: “Natura morta con fiori di campo e rose” nasconde ” Due pugili a torso nudo”

Un nuovo Van Gogh: due pugili a torso nudo. La scoperta fa luce su un dipinto da decenni al vaglio degli studiosi: una natura morta, che sotto un vaso di fiori nasconde i due lottatori.

Il quadro intitolato ‘Natura morta con fiori di campo e rose’, custodito al Kroller-Muller Museum di Otterlo, in Olanda, è stato autenticato da un gruppo di esperti internazionali – tra cui Louis van Tilborgh, uno dei principali specialisti del Van Gogh Museum di Amsterdam – come opera del celebre pittore olandese al termine di una lunga vicenda attribuitiva e una serie di analisi scientifiche iniziate quasi 15 anni fa. Quasi un giallo che, iniziato negli anni ottanta, si risolve con un colpo di scena.

Sofisticate indagini compiute con la macro-fluorescenza a raggi X del Deutsche Elektronen, hanno rivelato che i due lottatori sotto la superficie della natura morta furono dipinti secondo i canoni della Scuola di Belle arti di Anversa, dove Van Gogh studiò, ovvero con i modelli maschili che posavano seminudi, in contrasto con altre accademie europee dell’epoca; così come è stato possibile riconoscere le pennellate tipiche del tormentato pittore olandese..

Altre analisi scientifiche hanno accertato che i pigmenti utilizzati corrispondono interamente alla tavolozza di Van Gogh in quel periodo.

Vincent Van Gogh realizzò il quadro con i lottatori nel 1886 durante la sua permanenza ad Anversa, ma una volta arrivato Parigi decise di dipingervi sopra il vaso di fiori. Il Kroller-Muller Museum, che ospita la seconda più grande collezione olandese di dipinti e disegni di Van Gogh, acquistò il quadro nel 1974 ma poi la sua autenticità fu messa in dubbio e quindi riclassificato come opera di anonimo. Dal 1997 la tela è stata al centro di varie indagini, che l’anno dopo portatono alla scoperta sotto la natura morta degli atleti descritti in una lettera da Vincent al fratello Theo. Adesso è arrivato il verdetto definitivo dei ricercatori, che hanno convenuto sull’autenticità del Van Gogh. L’attribuzione si deve al gruppo di esperti che dal2003 ha lavorato al progetto, che fanno capo alla Delft Technology University (Olanda), all’Università di Anversa (Belgio) e al Deutsches Elektronen-Synchrotron di Amburgo.


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