A qualche giorno dalla pubblicazione del verbale completo della seduta della III Commissione Sanità del 5 Marzo 2012, l’Associazione CCSVI nella SM Lombardia ha inviato all’assessore lombardo alla Sanità Luciano Bresciani, alla Presidente della Commissione Sanità Margherita Peroni e ai consiglieri regionali attivi nella stessa commissione, una lettera nella quale si contestano punto per punto le affermazioni inesatte fatte dall’assessore e dai suoi collaboratori in tale occasione.
In particolare lo scopo della lettera è quello di venire finalmente ascoltati dall’Assessore e dal Presidente della Commissione, i quali hanno finora ignorato l’Associazione, ritenendo sufficiente confrontarsi con la Società Italiana Neurologi e con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
Alla cortese attenzione:
– Assessore alla Sanità
Dottor Luciano Bresciani c/o Regione Lombardia
– Presidente III Commissione Sanità
Dott.ssa Margherita Peroni c/o Regione Lombardia
copia p.c. a tutti i
– Cons
iglieri III Commissione Sanità Lombarda c/o Regione Lombardia
Milano , 21 Marzo 2012 (Prot. 006FF/2012)
Dopo aver letto attentamente il verbale relativo alla seduta della III Commissione Sanità tenutasi lo scorso 5 Marzo 2012 , relativamente a quanto da Voi affermato in risposta all’ITR 3170 presentata dal Consigliere IdV Gabriele Sola, riteniamo di dover commentare alcuni punti che ci sembrano non sufficientemente chiari o addirittura inesatti e che di conseguenza hanno portato a nostro parere ad alcune conclusioni non in linea con le speranze nostre e dei malati di CCSVI e SM che stiamo cercando di supportare con la nostra attività associativa:
1) L’Assessore Bresciani ha affermato in due ben distinte occasioni che “….il professor Zamboni ha trentasei pazienti, tutti e trentasei con occlusione venosa….” e che “…Zamboni sostiene tutto su trentasei casi in cui ha trentasei stenosi. Non è mai stata vista ecc. ecc.”.
Non siamo stati in grado di trovare nessuna pubblicazione scientifica che parli di questi presunti trentasei pazienti di Zamboni, temiamo che il dato fornito all’Assessore e da lui ripetuto in due occasioni nel corso della seduta non abbia alcun fondamento scientifico e costituisca di conseguenza una non corretta informazione trasmessa ai partecipanti alla seduta e a chi leggerà il verbale della seduta stessa.
Lo studio del professor Zamboni al quale l’Assessore Bresciani intendeva forse fare riferimento è quello qui di seguito riportato in corsivo, nei confronti del quale va premesso che: i dati non sono relativi all’esame ECD, ma all’ECD verificato da venografia, che al contrario del doppler è una tecnica diagnostica che fotografa le ostruzioni fisiche, e quindi non operatore-dipendente, oggettiva.
http://www.ctv.ca/generic/WebSpecials/pdf/YMVA_4198_Zamboni_final.pdf
“Nell’aprile 2009 il team ferrarese (con l’ apporto del neurologo Salvi F. – Ospedale Bellaria di Bologna) pubblicò sul Journal of Neurosurgical Psychiatry uno studio su 65 malati di SM clinicamente definita e 235 pazienti sani o con altre patologie neurologiche o vascolari, tutti sottoposti ad echo-colour-doppler (ECD) extracranico ad alta risoluzione ed a Transcranial-Colour-Coded-Sonography (TCCS), in cieco.
Il TCCS-ECD è un esame non invasivo che consente di valutare il deflusso venoso cerebrale in relazione ai cambiamenti posturali ed ai gradienti pressori variabili della pompa toracica, contrariamente alle indagini con risonanza magnetica e con venografia selettiva mediante catetere. In particolare quest’ ultima fornisce ottime informazioni di carattere morfologico ma esclusivamente di natura statica.
Lo studio citato si focalizzava su 5 parametri sonologici descrittivi di possibile ostacolo al deflusso venoso. La presenza di almeno 2 parametri alterati su 5 definiva la diagnosi di CCSVI presunta, da confermare o meno con venografia selettiva; tale quadro era presente in tutti i 65 pazienti, con il riscontro venografico costante di stenosi venose, o a livello delle azygos (81%), o delle giugulari uni o bilateralmente (91%) , o di ambedue; stenosi mai presenti nel sottogruppo dei 48 controlli (tra i 235) sottoposti a venografia per patologie diverse dalla SM . Le stenosi erano del tipo ad anello, setto, atresia o, nelle Azygos, anche a tipo twisting. Non vi erano differenze significative tra soggetti SM trattati con immunomodulatori o immunosoppressori e soggetti SM non trattati, il che deponeva contro l’ipotesi che le alterazioni potessero essere secondarie alla infiammazione dei tessuti.
Zamboni P, Galeotti R, Menegatti E, Malagoni AM, Tacconi G, Dall’Ara S, Bartolomei I, Salvi F Chronic cerebrospinal venous insufficiency in patients with multiple sclerosis. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2009; 80:392- 399 ”
2. La Presidente Peroni ha affermato che “….se vi ricordate, e lo dico soprattutto al collega Sola, che poi interverrà, durante il primo incontro la nostra preoccupazione fu quella di arrivare ad un protocollo scritto in termini condivisi con la supervisione del dottor Zamboni, che ha dato la
supervisione a questo protocollo, perché ci fosse una omogeneità nel procedere. Questo studio che si sta sviluppando si sviluppa quindi su delle basi condivise.”
Nel corso della stessa seduta l’Assessore Bresciani, riferendosi allo studio CoSMo, aveva in precedenza affermato che “….non c’è un Comitato scientifico regionale; c’è stato un lavoro da parte dei nostri funzionari regionali nello stendere il protocollo insieme agli altri. Pare che anche Zamboni abbia partecipato alla scrittura del protocollo nell’ambito della formazione del ricercatore che vuole fare questa sperimentazione. Poi si è ovviamente ritirato. Questo mi risulta dai verbali, anche se è un dato non ufficiale. Per cui ritengo che non sia oggettivamente da considerare, però può essere un’informazione”.
In realtà esiste un documento ufficiale (scaricabile ai link www.ccsvi-sm.org/?q=node/371 e www.sclerosi.org/forum/viewtopic.php?t=24417 ), che dimostra come il professor Zamboni si fosse dimesso dalla commissione che stava preparando il protocollo dello studio CoSMo già nel settembre 2010, ben prima che lo studio CoSMo partisse, come lo stesso Assessore Bresciani ha affermato nel corso della seduta dicendo che “…il protocollo della Federazione Italiana Sclerosi Multipla, che porta la data del maggio 2011, al quale mi riferivo ecc. ecc.”.
Risulta pertanto piuttosto difficile sostenere che si sta lavorando su basi condivise col professor Zamboni, disattendendo di conseguenza quanto concordato con lo stesso Zamboni nel corso dell’audizione dell’ 11 Gennaio 2011, come del resto già puntualizzato anche nella seduta del 21.06.2011 dal Consigliere Pdl Rienzo Azzi che parlava di “…rapporto estremamente conflittuale tra i neurologi tradizionali e chi invece vuole portare avanti il metodo Zamboni per come i protocolli sono stati pensati. A me era piaciuto molto quello che si era detto in Commissione (audizione Gennaio 2011 n.d.r.), cioè che i protocolli del metodo Zamboni venivano redatti dal professor Zamboni. Io non vedo, Assessore, la necessità di creare un comitato se non è un comitato di osservazione dei risultati, perché il protocollo esiste già ed è quello del professor Zamboni”
3. Un ulteriore commento all’affermazione precedente dell’Assessore Bresciani “…il protocollo della Federazione Italiana Sclerosi Multipla, che porta la data del Maggio 2011, al quale mi riferivo nell’espressione della commissione scientifica…ecc. ecc.” va fatto per quanto riguarda
l’incongruenza temporale con quanto affermato dallo stesso Assessore Bresciani nella seduta del 21 Giugno 2011 quando veniva detto che “….valutazione della procedura in argomento secondo un protocollo che la Regione Lombardia sta predisponendo e che sottoporrà
all’attenzione del Ministero della Salute, come è ovvio, in modo da poter fare una sperimentazione il più omogenea possibile…” quando – stando alle affermazioni attuali – il protocollo era già pronto e operativo;
4. L’Assessore Bresciani ha in due distinti momenti dell’ultima seduta affermato che “…studio CoSMo a livello nazionale prevede trentasei centri, ed io ne ho citati una decina. Vi posso dire quanti sono in numero esatto: sono sette e sono coordinati dal professor Comi del San Raffaele, che è uno dei nostri istituti lombardi che partecipano. Quindi, su trentasei sette sono lombardi” e che “….partecipiamo ovviamente con il Centro dell’istituto di neurologia sperimentale San Raffaele, il centro sclerosi multipla Ca’ Granda, il Centro sclerosi multipla dell’istituto neurologico Carlo Besta, l’unità operativa sclerosi multipla Fondazione Don Carlo Gnocchi, l’istituto di ricerca scientifica Santa Maria Nascente, il centro studi sclerosi multipla Ospedale Sant’Antonio Abate, il centro studi sclerosi multipla Spedali Civili di Brescia nella Divisione Neurologica del Presidio di Montichiari”; ad una prima rapida occhiata i centri menzionati possono sembrare davvero sette, ma in realtà sono soltanto sei, in quanto Don
Gnocchi e Santa Maria Nascente sono due denominazioni relative allo stesso centro.
Il settimo centro lombardo coinvolto nello studio CoSMo, volutamente o casualmente non citato dall’Assessore nella sua lunga esposizione, è probabilmente l’Istituto Neurologico Mondino di Pavia, che è stato proprio nel frattempo il centro di riferimento dello studio multicentrico Bastianello, citato dal Consigliere IdV Sola come unico studio completato a livello nazionale, con una correlazione CCSVI-SM superiore all’85% su un campione di 720 malati di SM, probabilmente mai preso in esame dall’Assessore e dai suoi collaboratori;
5. Lo studio CoSMo relativamente al quale l’Assessore Bresciani ha affermato che “…ci siamo quindi legati a quello che un gruppo internazionale ha promosso e ha sostenuto…” e che “..crediamo sia molto razionale perché vede la partecipazione di mille pazienti e di mille persone sane che abbiano la capacità di offrire un controllo scientifico, praticamente il doppio cieco” si basa in realtà su numeri diversi: 1.200 malati di SM + 400 pazienti con patologie neurologiche + 400 persone sane, inoltre – proprio in quanto realizzato in cieco – non consente di diffondere risultati “in progress” e lo stesso professor Comi aveva rettificato nell’incontro natalizio 2011 dell’HSR quanto precipitosamente affermato all’Ectrims (e
parzialmente ripetuto dall’Assessore Bresciani in questa occasione) dicendo che i primi dati certi sarebbero stati disponibili soltanto nella primavera 2012.
Parlare di “…prevalenza di stenosi nel 10% dei pazienti affetti da sclerosi multipla e nel 7,9% dei pazienti sani…”, come affermato in questa occasione dall’Assessore Bresciani, non ha purtroppo alcuna valenza scientifica e rischia di influenzare una sperimentazione ancora in corso. Il travagliato percorso dello studio CoSMo è testimoniato anche dalle previsioni iniziali, presenti nel sito AISM nel Gennaio 2011 (in occasione della pubblicazione del protocollo), che indicavano Novembre 2010 come inizio dello studio su 43 centri, con lettura dei dati finali a Settembre 2011, abbondantemente disattese se si pensa che ancora oggi alcuni centri lombardi citati dall’Assessore sono ben lontani dalla conclusione della parte di studio di loro competenza;
6. Nelle fasi conclusive della seduta la Presidente Peroni ha voluto tranquillizzare i presenti affermando che “…noi abbiamo incontrato sia l’associazione che si occupa di malati di sclerosi multipla sia alcuni malati che sono venuti a testimoniarci i benefici di quell’intervento….e quanto oggi l’Assessore ci ha ricordato ci testimonia che non siamo estranei se ben sette centri lombardi sono interessati”.
Questa è stata probabilmente l’affermazione che più ha sconcertato ed amareggiato il nostro segretario Fabrizio Fiorini, presente alla seduta come accade sempre se si parla di CCSVI fin dalla audizione di Zamboni e Salvi nel Gennaio 2011. Abbiamo infatti più volte chiesto alla
Presidente Peroni e alla sua segreteria bresciana un incontro nel quale esporre le richieste dei malati lombardi da noi rappresentati, ma – dopo le promesse iniziali – questo incontro non ci è mai stato concesso.
Con questa affermazione la Presidente Peroni ha chiaramente confermato come preferisca ignorare l’esistenza dell’unica associazione territoriale che si occupa di CCSVI e come preferisca fare riferimento alla più consolidata associazione del settore (AISM) a supporto della quale nel corso della seduta del 21 Giugno 2011 era arrivata addirittura a dire “….non ci dimentichiamo, che l’associazione sclerosi-multipla, Assessore, destina 3 miliardi all’anno alla ricerca…” sbagliando, nella foga, sia l’importo che (immaginiamo) la valuta attuale di riferimento.
In quella stessa seduta di Giugno 2011 il consigliere PdL Rienzo Azzi aveva chiesto “…l’apertura urgente di un tavolo con le associazioni che si occupano di rappresentare i malati di sclerosi multipla in maniera tale che….ecc…..è importante anche coinvolgere le associazioni.”; a quella richiesta la Presidente Peroni aveva risposto che “….possiamo dedicare una seduta della nostra Commissione, perché oggi credo che sia uno spazio da interrogazione, e questa partita merita, per la complessità e anche per l’interesse che noi abbiamo manifestato, di essere ripresa”.
Nonostante le successive richieste – fatte, prima e dopo le vacanze estive, tramite il consigliere IdV Gabriele Sola – quella seduta di commissione dedicata a CCSVI e SM non ci è mai stata concessa e in questa occasione abbiamo scoperto che la Presidente ritiene di aver sostituito quella opportunità con un suo incontro con i soli rappresentanti AISM, dicendo chiaramente che da adesso fino alla pubblicazione dei risultati dello studio CoSMo non ha senso discutere ulteriormente l’argomento CCSVI e possibili protocolli osservazionali da avviare in Lombardia.
Da parte nostra, sulla base delle osservazioni sopra esposte, chiediamo invece che l’argomento non venga congelato fino alla conclusione dello studio CoSMo e che ci venga data la possibilità di esporre le richieste dei malati da noi rappresentati, discutendo apertamente della reale situazione lombarda, che è ben diversa da quanto potrebbe emergere dal verbale di quest’ultima seduta, e valutando la possibilità di avviare procedure utili per i malati indipendentemente dagli esiti dello studio CoSMo.
Restiamo in attesa di un vostro cortese riscontro.
Cordiali saluti.
Paola Nives Marzia Scarin (Presidente) Matteo Eboli (Vicepresidente) Fabrizio Fiorini (Segretario)
Fonte: http://www.ccsvi-lombardia.org/?p=1271