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Sclerosi Multipla e la Radiologia interventistica: mitigando i sintomi e migliorando la qualità della vita dei pazienti

SAN FRANCISCO, California (25 marzo 2012) – Alcuni ricercatori hanno rifgerito che l’esecuzione dell’angioplastica (un trattamento che prevede l’inserimento temporaneo ed il gonfiaggio di un piccolo palloncino all’interno di un’arteria intasata per aiutare ad aprirla) sulle vene del collo e del petto è sicura e potrebbe essere un modo efficace per trattare le anomalie venose trovate nei soggetti con sclerosi multipla e fornirebbe un miglioramento dei sintomi. I risultati sono stati presentati al 37° Meeting Scientifico Annuale della Società di Radiologia Interventistica (SIR) a San Francisco (California).
“I nostri risultati sono importanti perché negli USA ci sono circa 400.000 individui affetti da sclerosi multipla, alcuni dei quali hanno sintomi che limitano la loro qualità di vita in diversi modi. Per molti può essere molto debilitante,” ha spiegato il Dr. Hector Ferral, radiologo interventista del NorthShore University HealthSystem a Evanston, Illinois. “Questi primi risultati mostrano che l’esecuzione dell’angioplastica sulle lesioni delle vene giugulari ed azygos potrebbe avere un impatto positivo sui sintomi delle persone con SM e potrebbe anche essere un trattamento palliativo efficace rivolto a migliorare la loro la qualità della vita”, ha aggiunto Ferral, investigatore principale dello studio.


“La nostra esperienza ha dimostrato che il 95% degli individui che abbiamo valutato aveva ostruzioni venose, sostenendo il concetto che le lesioni venose siano comuni nei soggetti con sclerosi multipla “, ha detto Ferral. “Sulla base del follow-up, che comprendeva l’ecografia una settimana dopo la procedura e visite cliniche ogni tre mesi, i nostri risultati hanno dimostrato che le persone che avevano ricevuto questo trattamento non erano state esposte a rischi mortali. E’ nostra convinzione che la raffigurazione dell’angioplastica venosa delle vene giugulari ed azygos come una procedura ad “alto rischio” è un diffuso equivoco che deve essere affrontato e corretto”, ha osservato. “In aggiunta a questi significativi risultati sulla sicurezza abbiamo notato che l’angioplastica ha fornito un beneficio sintomatico nel 55% degli individui che abbiamo trattato “, ha detto Ferral.
La SM viene classificata come primariamente progressiva, che significa una malattia progressiva graduale senza remissione; recidivante-remittente, che dimostra attacchi acuti con intervalli di lenti miglioramenti dei sintomi, o secondariamente progressiva, in cui la malattia che un tempo era recidivante-remittente sta ora lentamente progredendo.


Questo studio retrospettivo ha esaminato i risultati di 105 procedure eseguite su 94 soggetti con SM (range di età, 26-67 anni; 35 uomini, 59 donne). I sottogruppi di questo studio includevano il 50% con SM recidivante-remittente, il 39% con SM secondariamente progressiva, il 6.4% con SM primariamente progressiva e il 4.2% con SM sconosciuta. Le vene giugulari ed azygos sono state valutate con la venografia selettiva (imaging di vene dopo l’iniezione di un liquido di contrasto) e con l’ecografia intravascolare (un processo speciale di imaging che consente al medico di vedere all’interno dei vasi sanguigni). L’angioplastica è stata eseguita se l’imaging confermava un reflusso, una condizione in cui le valvole si indeboliscono e non si chiudono correttamente, permettendo al sangue di fluire all’indietro, o più del 50% di riduzione del diametro del vaso. Se necessario sono stati poi utilizzati gli stent per trattare le lesioni che non rispondevano o i blocchi. A questi individui sono stati prescritti farmaci che fluidificano il sangue per sei settimane dopo il trattamento. Il gruppo di Ferral ha riferito di un miglioramento dei sintomi nel 55% degli individui trattati, mentre nel 38% non hanno segnalato alcun miglioramento. Il 7% dei pazienti non ha rispettato le visite di follow-up ed è stato considerato perso al follow-up. Quasi il 60% di quelli con sclerosi multipla recidivante-remittente ha riferito un miglioramento dei sintomi, il più alto di tutti i sottogruppi in questo studio.
“Questi importanti risultati hanno rivelato che, per le persone con sclerosi multipla che dimostrano sintomi debilitanti, i trattamenti mini-invasivi di radiologia interventistica potrebbero essere un efficace trattamento palliativo che potrebbe anche migliorare la qualità della vita “, ha detto Ferral.


“Come radiologi interventisti, la nostra più grande sfida è quella di portare a conoscenza di altri specialisti, in particolare quei medici specialisti della sclerosi multipla, la prova che le lesioni venose, spesso classificate come insufficienza venosa cronica cerebro spinale o CCSVI, possono essere una vera entità che merita ulteriore attenzione e ricerca seria”, ha spiegato Ferral. La Società di Radiologia Interventistica sottolinea l’importanza per i pazienti affetti da SM di continuare un dialogo permanente con i neurologi per discutere dei loro trattamenti.
Nel 2011 i membri di un panel di consenso della Società di Radiologia Interventistica hanno osservato che la valutazione di persone con sclerosi multipla che hanno le vene giugulari ed azygos ristrette esaminando il modo su come allargare quei vasi con l’angioplastica dovrebbe essere garantita da ricerche garantite e ben progettate. Il panel multidisciplinare ha indicato che “il traguardo imperativo” dovrebbe giungere attraverso studi multicentrici di peso e su larga scala per esplorare la CCSVI.
Riassunto 49: “Esperienza clinica nella gestione della CCSVI: esperienza di un singolo centro,” H. Ferral, G. Behrens, Y. Tumer, T. Souman, radiologia, Rush University Medical Center, Chicago, Illinois, 37° Meeting Scientifico Annuale della SIR, 24-29 marzo, 2012.

Fonte: http://www.sirweb.org/news/newsPDF/Release_49_Ferral_MS_final.pdf


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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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