Roma: il 30 marzo il Consorzio Altra Economia deve lasciare il Campo Boario di Testaccio
Un progetto interessante perisce sotto i colpi di guerra politica
Roma, al Testaccio,al centro di Roma, in quello che comunemente tutti chiamano Campo Boario di Testaccio, sorge uno spazio pensato e creato per essere alternativo, 3.500 metri quadrati di esposizione, vendita, eventi e incontri, tutto questo un tempo doveva promuovere l’altra economia: agricoltura biologica, commercio equo e solidale, energie rinnovabili, riuso e riciclo, turismo responsabile, finanza etica, comunicazione aperta, bioequobar, bioequoristorante. Questo è stato per ben 4 anni.Oggi invece?
Dopo gli alti e bassi dei bandi per assegnazione spazi, di altri bandi per attribuzione dei locali e quanto altro, oggi si apprende che le cooperative dell’Altra Economia dell’Ex Foro Boario non hanno più chanche e se le hanno non saranno certo in quei locali.
Infatti, si legge in un comunicato reperibile in vari spazi della Rete “l’arrivo degli emissari del Comune prevista per le ore 9.00 del 30 marzo prossimo, un giorno prima rispetto all’ultima proroga fissata unilateralmente dallo stesso Dipartimento Periferie, responsabile dell’amministrazione dello spazio.” Praticamente cooperative e quanto altro verranno sfrattati, sgombrati mandati via. La querelle tra cooperative e le associazioni del Consorzio Città dell’Altra Economia 2.0 non è certo iniziata oggi ma avrà un irrevocabile termine il 30 marzo.
Intanto associazioni e cooperative del Consorzio non si arrendono eproprio per venerdì 30 di marzo convocano una conferenza stampa per mostrare una faccia diversa ed alternativa di Roma. Non solo incontro con la stampa ma anche vera e propria mobilitazione invitando tutte le realtà sociali e solidali a dar vita ad un Comitato di sostegno dell’Altra Economia a Roma e a un confronto aperto sul futuro dell’Altra Economia a Roma in una tre giorni di mobilitazione convocata nello spazio della Città dell’Altra Economia (ex Foro Boario di Testaccio) dal 30 marzo al 1 aprile. Secondo quel che si legge nella nota, si prevedono tre giorni di incontri, festa, presentazioni di libri e di nuovi spazi web di informazione indipendente, spettacoli per bambini, mercati del bio e del baratto, video proiezioni, Arte, Design, dibattiti e visite guidate. Tre giorni di convivialità per gridare la nostra indignazione verso chi vuole cancellare questo laboratorio.
Evento facebook per la tre giorni http://www.facebook.com/events/385750871443420/ .
Qui potete trovare tutte le info aggiornate : http://cittadellaltraeconomia.wordpress.com
il CONSORZIO Città dell’Altraeconomia 2.0 è: Occhio del riciclone, Ass. La strada, Fair coop, Agricoltura Capodarco, coop. Equobio, Energetica coop., Terre coop., Legambiente Lazio, Ass. Cantieri Comuni, coop. Binario Etico, A Sud, Solidarius Italia, Cgil lazio, coop. Stand Up, Upter sport, Forum Terzo Settore, CNCA, Reorient Ubc, Libera, coop. Blow up, Meme Farmers, Il solco, Ass. Nuova Bauhaus, Ass. Elisso, Ass. Ailicos, Radio Popolare Roma, Spot the difference, Melting pr.
Lo sfratto dal Campo Boario per molti segnala un qualcosa ovvero il particolare concetto che la giunta capitolina guidata da Gianni Alemanno ha dell’altra economia, a dimostrazione di ciò è la gestione dei bandi, uno, quello con scadenza il 10 maggio ammetteva numerose attività discutibili quali fabbriche di armi e munizioni, allevatori di animali da pelliccia e aziende che trattano combustibili nucleari. E non solo, anche fabbricatori di macchine per le industrie chimiche, petrolchimiche e petrolifere e apparecchiature per il lancio di aerei e catapulte per portaerei.
A dieci giorni dalla scadenza dei termini però, capita qualcosa ed ecco che l’amministrazione fa un’improvvisa marcia indietro: il bando viene prorogato al 30 maggio e vengono cancellate da esso proprio quelle dubbie attività. Chissà.
Dietro alla gestione degli spazi del Campo Boario del Testaccio ci sarà forse qualche interesse? Magari qualcosa di sottilmente politico? Promesse? Equilibri da mantenere? Cosa succede? E’ vero che il Consorzio è nato nel 2007,sotto la Giunta Veltroni, da quell’anno gestisce quegli spazi, ma è anche vero che il CAE ha vinto un bando pubblico ed ha anche sottoscritto un impegno che prevedeva una sorta di rinnovo della gestione spazi per altri 6 anni.
Cambiano le giunte cambiano le regole. Cosa accadrà ora?