Scienze e Tecnologia
Serre fotovoltaiche Narbolia – Aggiornamento e invito del comitato “S’Arrieddu per Narbolia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta a firma del comitato “S’Arrieddu per Narbolia” sugli sviluppi del progetto delle serre fotovoltaiche in territorio di Narbolia.
Ciao a tutti,
vi scriviamo per aggiornarvi sugli ultimi sviluppi della nostra battaglia di contrasto al devastante progetto delle serre fotovoltaiche sui fertili terreni del nostro paese Narbolia.
Non siamo riusciti ad essere continuativi nelle informazioni su quanto stavamo facendo perché le nostre forze in campo non ce l’hanno permesso, ma confidiamo che molti di voi siano riusciti a seguire gli sviluppi attraverso
amici, giornali, radio e televisioni, anche se questi ultimi non sempre sono canali di informazione affidabilissimi (ci pare però che stavolta siano stati abbastanza corretti).
Dopo l’arresto di due nostri militanti (27 febbraio), la segnalazione di Italia Nostra (28 febbraio) e quella del Gruppo di Intervento Giuridico (1 marzo), il 7 marzo era partita la nostra segnalazione che porta la firma anche di Italia Nostra e dell’Associazione Consumatori Adiconsum. Il nostro Sindaco poi rifiuta di concederci un locale comunale (lo stesso concesso alla ditta costruttrice e non ai suoi concittadini… molto più pericolosi!) con la scusa di fantomatici problemi di ordine pubblico. Il parroco del nostro paese però è molto sbadato, non vede questi problemi di ordine pubblico e perciò ci concede il salone parrocchiale nel quale il 14 marzo si svolge una pacatissima e partecipata assemblea pubblica che ci ha permesso di restituire al parroco il salone così come ce l’aveva consegnato. In tale assemblea è scaturita l’idea di inviare un esposto al Noe (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri) che poi si è concretizzata il 26 marzo scorso.
Dopo l’arresto di due nostri militanti (27 febbraio), la segnalazione di Italia Nostra (28 febbraio) e quella del Gruppo di Intervento Giuridico (1 marzo), il 7 marzo era partita la nostra segnalazione che porta la firma anche di Italia Nostra e dell’Associazione Consumatori Adiconsum. Il nostro Sindaco poi rifiuta di concederci un locale comunale (lo stesso concesso alla ditta costruttrice e non ai suoi concittadini… molto più pericolosi!) con la scusa di fantomatici problemi di ordine pubblico. Il parroco del nostro paese però è molto sbadato, non vede questi problemi di ordine pubblico e perciò ci concede il salone parrocchiale nel quale il 14 marzo si svolge una pacatissima e partecipata assemblea pubblica che ci ha permesso di restituire al parroco il salone così come ce l’aveva consegnato. In tale assemblea è scaturita l’idea di inviare un esposto al Noe (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri) che poi si è concretizzata il 26 marzo scorso.
La ditta ed il Comune di Narbolia hanno risposto in modo, a nostro avviso abbastanza goffo, arrampicandosi sugli specchi; addirittura sono iniziate ad
arrivare le prime minacce “ufficiali” a mezzo stampa: il Comune minaccia “querele che non intende risparmiare, ritenendo lesa la propria immagine”.
Ma noi non temiamo e non ci arrendiamo: il nostro obiettivo non è minacciare qualcuno o andare contro qualcuno, il nostro obiettivo è soltanto quello di non far costruire queste serre (facendo ripristinare il terreno finora
stuprato) e ripristinare la legalità che riteniamo violata. Il nostro obiettivo finale è quello di salvare i nostri fertili terreni, in definitiva di salvare la nostra sovranità alimentare: se ci vengono tolti i terreni produttivi dipenderemo per sempre dall’esterno anche dal punto di vista alimentare.
Il nostro impegno attuale è quello di sensibilizzare la politica, che sembra non essersi accorta, come spesso succede, dell’imbroglio e del disastro che sta succedendo nel proprio territorio e delle proteste provenienti dal basso.. forse noi siamo troppo in basso e loro sono troppo in alto. L’unica che finora si è interessata all’argomento è stata la deputata oristanese Caterina Pes.
Per tale motivo abbiamo convocato per le ore 10,30 di lunedì 16 aprile, presso l’aula consiliare della Provincia di Oristano, che ci è stata gentilmente messa a disposizione, i nostri “politici” locali, compresi quelli che ci rappresentano al Consiglio Regionale e compresi i Sindaci dalla zona. Diversi hanno garantito la loro presenza e altri non sono ancora sicuri. L’invito a voi tutti è quello di divulgare come vi è possibile la notizia e di partecipare personalmente all’incontro perché dobbiamo lavorare parecchio e tutti insieme per “costringere” i nostri baldi ad interessarsi del problema, che non è solo di Narbolia ma di tutta la comunità, ed a portarlo nelle loro stanze inaccessibili ai comuni cittadini.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto per non sentirci troppo soli.
In allegato trovate qualche documento che potrà aiutarvi ad approfondire
meglio l’argomento, se lo ritenete opportuno divulgate pure. Rimaniamo naturalmente a disposizione per chiarimenti o ulteriore documentazione.
Un grazie a tutti quelli che ci stanno già aiutando
Un caro saluto
Pietro
per il Comitato “S’Arrieddu per Narbolia”
348.9848003
Ma di cosa parlate i terreni non sono di Vs proprietà non credo sappiate neppure cosa significa coltivarli , quando l’impresa agricola è andata in crisi nessuno si è mosso per darli un aiuto mentre oggi che si trova un’alternativa mirata a creare un futuro per la propria famiglia di agricoltori cè chi si erge a paladino dell’ambiente ma avete mai zappato un terreno, e poi la Provincia bene farebbe ad occuparsi della crisi occupativa che ci opprime e non bloccare le iniziative che se creano anche pochi posti di lavoro ben vengano a se volete vedere abusi andate a San Vero Milis lungo le spiagge e nelle campagne
MA VI RENDETE CONTO DELLE COSE CHE DITE. HA PIENAMENTE RAGIONE TIZIANO,NON SAPETE COSA VUOL DIRE ZAPPARE LA TERRA,POI NON E’ LA VOSTRA TERRA.
IO SCOMMETTEREI CHE SE VAI A CASA DI TUTTI QUELLI CHE PROTESTANO UN PO DI ABUSO EDILIZIO C’E’.
QUINDI PRIMA SI METTANO APPOSTO LORO,PRIMA DI FARE BARRIERE HA CHI STA FACENDO LE COSE REGOLARI E VISIBILE TUTTI.
E proprio vero se volete vedere abusi edilzi andate al campeggio comunale in piena area SIC gestita dalla xxx dove lavora anche qualcuno del comitato xxxxxx il gestore , non parliamo degli altri cara procura vai a vedere a casa loro che di abusi ne trovi ci vuole proprio una bella faccia tosta caro comitato ?