Ceccato: da Concorrezzo dislocata a Macomer? Scontenti gli operai brianzoli, sconcertati i sindacalisti sardi
Il gruppo Ceccato di Concorezzo sperimenta una nuova delocalizzazione? Così sembra. Questa volta la meta aziendale non è l’estero, non sono i Paesi in via di sviluppo, nemmeno l’Est. Meta è la Sardegna.
Ed è rivolta, la proposta non piace anzi preoccupa. I dipendenti della Ceccato di Concorezzo sono preoccupati, sembra infatti che dal 23 aprile 2012 una parte produttiva si sposterà in Sardegna, a Macomer. Questo perchè a Macomer ci sarebbero 22 milioni di euro messi a disposizione dall’amministrazione regionale per far ripartire il polo industriale della Bic Sardegna, attualmente invece in via di dismissione.
Nella rete si scovano un pò di interviste di ogni genere ma per gli operai della Ceccato andare in Sardegna non va proprio bene, significherebbe cambiare vita e perdere quello che si è costruito.
Gli sviluppi della situazione dei lavoratori della Ceccato si capiranno in settimana quando il 17 aprile in Confindustria a Milano ci sarà un tavolo di concertazione.
Se gli operai non sono contenti è ovvio che non lo sono nemmeno i sindacalisti sardi infatti, secondo Ignazio Ganga, Cisl : «È chiaro che ci dovrà essere il rispetto degli impegni assunti – ha recentemente dichiarato – Vale a dire che le risposte di carattere industriale e occupazionale devono essere date in favore del territorio che sta erogando i fondi». Preoccupatissima la CGIL che per voce di Jose Mattana, della Filctem-Cgil, dichiara: «Si è passati dai 250 posti lavoro originari agli attuali trenta. Ora, con la notizia del trasferimento da Milano degli operai, ci chiediamo quanti saranno i cassintegrati locali che verranno impiegati e quali benefici avrà il territorio a fronte di una annunciata cospicua erogazione di denaro pubblico».