Italia

Delitto di via Poma Termina l’incubo di Raniero Busco

La prima corte d’assise d’appello di Roma ha assolto Raniero Busco dall’accusa di aver ucciso la fidanzata Simonetta Cesaroni.


Così’ ribaltata la sentenza che lo aveva condannato a 24 anni di reclusione per omicidio volontario.

Una vera liberazione dall’incubo che per Raniero Busco dura da quando Simonetta è stata ritrovata cadavere all’interno del suo ufficio, 22 anni fa in via Poma, nel quartiere Prati.
”In riforma della sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Roma in data 26 gennaio 2011 – dice il dispositivo – appellata dai difensori dell’imputato, assolve Raniero Busco dal reato ascrittogli per non aver commesso il fatto; fissa in giorni 90 il termine per il deposito della motivazione”.

L’ex fidanzato di Simonetta Cesaroni,  Busco è scoppiato a piangere ed ha abbracciato la moglie. La sentenza è stata accolta con un lungo applauso da un gruppo di amici che hanno sempre seguito le udienze dando il loro conforto all’imputato. Il fratello lo ha abbracciato. “La giustizia esiste”, gli ha detto. Anche gli amici si sono uniti a queste parole: “Giustizia è stata fatta”.

 In primo grado Busco era stato condannato a 24 anni di carcere, ma una perizia ordinata dalla Corte d’Assise d’appello aveva demolito una delle prove chiave del primo processo.

Un processo colmo di colpi di scena e prove a carico di Raniero Busco che in tutti questi anni si è sempre dichiarato innocente. A suo fianco c’è sempre  stata la figura della moglie che dal primo momento ha avuto fiducia nelle sue parole e dichiarazioni.


Tag

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Check Also
Close
Back to top button
Close
Privacy Policy Cookie Policy