Vanessa uccisa per aver pronunciato il nome del’ex fidanzato Il convivente sniffa cocaina e la uccide
Vanessa Scialfa, uccisa dal convivente Francesco Mario Lo Presti, e’ stata strangolata con il cavo del lettore Dvd, poi soffocata con un fazzoletto imbevuto di candeggina. a molla di tale ferocia sarebbe quella di aver chiamato il Lo Presti col nome del suo ex fidanzato in un momento di intimità.
Francesco Mario Lo Presti all’alba di oggi e’ stato rinchiuso nel carcere di Enna con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.
Dal suo racconto dettagliato emerge che la furia omicida sarebbe stata scatenata dal convincimento che la ragazza, in un momento di intimita’, avesse pronunciato il nome dell’ex fidanzato. Lo Presti avrebbe cominciato ad inveire e Vanessa si sarebbe alzata dal letto e si sarebbe vestita, forse con l’intenzione di andare via da casa.
Lo Presti afferma di aver assunto la cocaina e, vedendo Vanessa che stava per uscire avrebbe strappato i cavi del lettore Dvd con i quali l’avrebbe strangolata, spingendola sul letto. Era il primo pomeriggio del 24 aprile, lo stesso giorno in cui il padre di Vanessa ne aveva denunciato la scomparsa alla polizia e aveva lanciato un appello su Facebook per le ricerche. Dopo il delitto, Lo Presti ha avvolto il corpo nel lenzuolo, lo ha caricato in macchina e si e’ diretto verso la statale Enna-Caltanissetta. Giunto sul cavalcavia che sovrasta la zona dell’ex miniera di Pasquasia, Lo Presti avrebbe gettato giu’ il corpo, quindi si sarebbe preparato ad interpretare davanti ai genitori della vittima e agli inquirenti la parte del fidanzato preoccupato.