Lusenti vieta allo scopritore della CCSVI di proseguire la sua attività diagnostica sulla malattia parallelamente a Brave Dreams
Si pubblica un comunicato pervenuto dall’ufficio stampa della CCSVI
Bologna /Roma 29 aprile 2012- L’Assessore alla Sanità Emilia Romagna prende una decisione incomprensibile E’ con incredulità ed enorme preoccupazione che l’Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla ha appreso la decisione dell’assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Carlo Lusenti, di vietare al prof. Paolo Zamboni di proseguire la sua normale attività diagnostica sulla CCSVI (Insufficienza venosa cornica cerebrospinale) parallelamente alla
sperimentazione clinica Brave Dreams, guidata dallo stesso Zamboni, che partirà entro maggio nel nuovo Ospedale di Cona (Ferrara) e finanziata interamente dalla stessa Regione Emilia Romagna.
Lo studio terapeutico Brave Dreams – teso a dimostrare l’efficacia e la sicurezza dell’angioplastica venosa (PTA) nei malati di SM – riguarderà ovviamente un numero limitato di pazienti, rigorosamente selezionati. Lo studio durerà circa due anni.
Nel frattempo, se l’annunciata decisione di Lusenti diventasse operativa, sarà impedito a tutti gli altri malati, emiliani e
non, di avere una diagnosi certa di CCSVI nella nuova struttura pubblica di Cona, dove l’Ospedale S. Anna sta per trasferirsi. Sarà loro negato, cioè, l’accesso alla più avanzata metolodogia diagnostica oggi esistente per questa patologia venosa, metodologia messa a punto dal prof. Zamboni. Il risultato immediato sui malati sarà inevitabile: il ricorso a strutture private – non tutte qualitativamente e eontologicamente valide – e, in caso di diagnosi positiva, l’automatica indicazione verso la PTA, naturalmente sempre
in strutture private. Si vuole questo?
L’Associazione CCSVI-SM Onlus, fatta da malati e di familiari di malati, registra con soddisfazione la conferma, da parte di Lusenti, della partenza di Brave Dreams secondo i tempi annunciati, ossia entro il prossimo mese di maggio. Ulteriori rinvii sarebbero inspiegabili.
E’ assolutamente convinta tuttavia che ‘confinare’ l’attività del prof. Zamboni in questo ambito, sia pure importantissimo per la scienza e per i malati, sia un grave errore strategico, oltre che ingiusto e non etico: per i malati, per le loro famiglie, per lo stesso Zamboni, per la credibilità della sanità pubblica e di chi la dirige.
Invitiamo con forza quindi la Regione Emilia e Romagna a riconsiderare quanto annunciato dall’assessore Lusenti. E ripetiamo, con la stessa forza, quanto già chiesto da molti mesi a questa parte e su cui abbiamo avuto finora risposte ambivalenti: che a Cona trovi adeguato spazio un centro nazionale di assoluta eccellenza, DA SUBITO, ossia parallelamente a Brave Dreams, PER LA DIAGNOSI sulla CCSVI; e dove in seguito, AL TERMINE di Brave Dreams, si effettui anche l’ANGIOPLASTICA VENOSA nei malati di SM. Questo chiedono da tutta Italia – e si aspettano da una istituzione pubblica al cui interno Zamboni ha fatto la straordinaria scoperta scientifica che il mondo ci invidia – i malati che noi rappresentiamo. Ricordiamo che il tempo è il peggior nemico dei malati di sclerosi multipla. Ogni spreco di tempo, energia, competenza – in questo ambito – è cosa insensata.
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