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FAI cellula Olga rivendica la gambizzazione di Roberto Adinolfi, reo di aver sminuito il disastro di Fukushima

FAI cellula Olga rivendica la gambizzazione di Roberto Adinolfi, reo di aver sminuito il disastro di FukushimaLa gambizzazione di Roberto Adinolfi è stata rivendicata. Sarebbe arrivato un documento a firma  Fai-Cellula Olga.LaCellula Olgà potrebbe riferirsi a OlgaEkonomidou, membro del movimento di Cospirazione delle cellule di fuoco/Fai-Irf arrestata il 4 gennaio scorso.

Il testo è arrivato per posta ordinaria al Corriere della Sera, la FAI, si legge nel testo, annuncerebbe nuove 8 azioni che corrisponderebbe al numero  i «membri prigionieri» della Ccf/Fai detenuti in Grecia. «Nelle nostre prossime azioni – dice il documento – il nome degli altri fratelli greci, una azione per ognuno di loro».

Secondo quello che scrivono i cronisti del Corriere, nel testo viene  citata una frase di Adinolfi,, in cui il dirigente sminuisce l’impatto ambientale del nucleare e la portata del disastro nucleare in Giappone di Fukushima. Il titolo della rivendicazione è “Il marchio della vita”. Nel testo si legge: “Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell’atomo dall’anima candida e dalla coscienza pulita”». E ancora: «Con il ferimento di Adinolfi proponiamo una campagna di lotta contro Finmeccanica piovra assassina».
La Fai afferma che «a progettare e realizzare questa azione sono stati degli anarchici senza alcuna esperienza militarè, senza alcun specialismo, solo degli anarchici che con questa nostra prima azione vogliono segnare definitivamente un solco tra loro e quell’anarchismo infuocato solo a chiacchiere e intriso di gregarismo».

Intanto c’è da ricordare che  la Federazione anarchica informale ha già rivendicato diversi attentati tra cui alcuni pacchi bomba in Italia ed in Germania.

Inoltre non avrebbero nessun nesso con la vicenda di Adinolfi i 4  volantini siglati Br e con la stella a cinque punte rinvenuti a Legnano (Milano). I quattro volantini riporterebbero un testo politico utilizzato dalla formazione eversiva negli anni ’70. Del caso si stanno occupando la Digos di Milano e il nucleo informativo dei Carabinieri che sono intervenuti per il sequestro di uno dei quattro volantini.

I manifesti, con tanto di stelle a cinque punte, erano affissi sulla targa esterna dell’Agenzia delle Entrate in via Pisa, fuori dall’Inps di via Podgora, su una bacheca esterna e un cancello dell’azienda di Franco Tosi, che si trova in piazza Monumento all’angolo con via Cairoli. Sull’episodio indaga la Digos di Milano.

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"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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