Economia

Le vittime della falsa Green Economy chiedono un incontro al Governo. Togliere l’appellativo Pubblica utilità

Riceviamo e pubblichiamo una nota firmata dal  Comitato Nazionale contro il fotovoltaico e l’eolico nelle aree verdi, e più in generale naturali

LE VITTIME DELLA FALSA-GREEN ECONOMY CHIEDONO UN INCONTRO AL GOVERNO: “TOGLIETE L’APPELLATIVO DI ‘PUBBLICA UTILITÀ’ AGLI IMPIANTI EOLICI E FOTOVOLTAICI INDUSTRIALI nelle Aree Naturali che UCCIDONO LA NATURA, l’IDENTITÀ DEI TERRITORI, ma che HANNO DISTRUTTO anche LE NOSTRE VITE!

Che siano dichiarati invece, semmai, impianti di ‘PUBBLICA INUTILITÀ’ !”

Le Vittime della Falsa-Green Economy chiedono un incontro al Governo, e a tutti i suoi Ministeri, a partire dal Ministero alla Salute, fino a quelli all’Ambiente e alla Tutela del Mare, dei Beni Culturali, dell’ Agricoltura, e a tutti gli altri, per raccontare la loro disperazione causata dalla convivenza forzata con impianti eolici e fotovoltaici industriali; la loro vita è distrutta da tali impianti costruiti addosso al loro spazio vitale, i loro diritti acquisiti di abitabilità, e quelli universali alla salute psico-fisica calpestati impunemente per una speculazione, che si cela sotto l’ingannevole nome di “energie pulite”, ma che di pulito invece non ha nulla!


Il “Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi e più in generale naturali”, intorno al quale queste persone si sono raccolte, trovandovi un valido punto di riferimento apartitico e di impegno civico serio, ha consegnato un dossier con studi scientifici al Governo nelle scorse settimane sugli impatti sulla salute, oltre che su ambiente e paesaggio, di queste tecnologie per la produzione di energia da fonte eolica e solare, nell’assurda ed anti-ecologica implementazione industriale, che le ha connotate sin ad oggi nell’aberrante invasione selvaggia con cui sono state istallate nelle aree naturali ed agricole d’Italia! In tali aree infatti, prima che i cittadini tutti sapessero e potessero intervenire, sono spuntati in breve tempo, come hi-tech funghi malefici, “lager” – ormai eloquentemente chiamati dalla gente – di pannelli fotovoltaici e pale eoliche d’ogni tipo infisse al suolo!
Autorevoli medici hanno dovuto coniare anche neologismi scientifici, come la “Wind Turbine Syndrom”, la “Sindrome da Turbina Eolica”, per iniziare a classificare le nuove patologie, comportate da queste aliene istallazioni, a danno della salute persone!
In prima linea nella difesa di queste persone, vittime di una aggressiva e spregiudicata Green Economy Industriale, anche il medico Dottore Giuseppe Miserotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Piacenza e membro dell’ ISDE Italia (International Society Doctor’s for Environment) Associazione Medici per l’Ambiente.
(Vedi anche per approfondimento: http://comitatonazionalecontrofotovoltaicoeolico.wordpress.com/2012/02/27/denuncia-grave-emergenza-sanitaria-nazionale-a-rischio-la-salute-umana-e-gli-interi-ecostistemi-vicini-ad-impianti-industriali-fotovoltaici-ed-eolici/ )
Storie umane tragiche e di disperazione che si raccolgono ormai in tutto il nostro Paese, isole e terraferma, e che son anche già state oggetto di best-seller di inchiesta, come il capolavoro pubblicato nel 2011, del giornalista del quotidiano nazionale “La Repubblica”, Antonello Caporale, intitolato “Controvento” .
Contro quella che è palesemente divenuta una vera e propria impressionante macchina di distruzione e grave speculazione, la cosiddetta “Green Economy Industriale”, al Governo Italiano da queste persone si leva una sola richiesta: Nessuna persona deve più subire quello che noi, i nostri cari e le nostre famiglie stiamo subendo, depressioni con già persino tristissimi primi casi di suicidio, (a causa del grave inquinamento acustico e visivo diurno, e persino notturno da luci alienizzanti di illuminazione degli impianti contro furti e per segnalazioni contro l’impatto di aeromobili), e danni gravi domani sulla salute da inquinamento elettromagnetico e chimico assorbito oggi, per le sostanze nocive contenute nei materiali utilizzati negli impianti eolico-fotovoltaici (cadmio, arsenico, neodimio, ecc.), produttori di corrente alternata al fine di immetterla in rete e dunque di elettrosmog! Paura continua ed ansia per il rischio di incidenti mortali da rottura delle pale dei rotori eolici e lancio di pericolosi frammenti, o di altra natura, come il rischio connesso a scariche elettriche di varia origine, dall’ impianto produttore di corrente elettrica o dalla captazione favorita di fulmini. Nessun area del nostro Paese, il BelPaese per antonomasia, deve essere sfigurata da queste implementazioni industriali assurde ed anacronistiche, assolutamente anti-ecologiche, come le belle sfortunate aree in cui avevamo avuto la fortuna di nascere. Chiediamo pertanto che il Governo tolga a questi impianti industriali fotovoltaici ed eolici di qualsiasi tipologia e dimensione, volti cioè alla vendita prioritaria dell’energia prodotta, se ubicati in aree agricole (indipendentemente dalla trovata mistificatoria imbracciata, come ad esempio l’agrovoltaico, e le false serre-fotovoltaiche – che son una contraddizione in termini – che inquinano l’agricoltura con produzione di energia da pannelli ubicati nelle medesime aree che si vorrebbe destinare all’agricoltura in contemporanea, dove il sole deve essere pertanto invece preposto all’assorbimento prioritario da parte delle colture per la loro crescita, e non all’assorbimento anche in parte da parte dei pannelli fotovoltaici come si vorrebbe fare mistificatoriamente a favore della speculazione delle energie rinnovabili falso-green e falsamente-pulite in tal modo!), o in aree naturali, o lacustri (come l’aberrazione del fotovoltaico galleggiante), o marine e costiere (come l’eolico off-shore), l’assurdo strumentale e mistificatori appellativo di opere di “pubblica utilità” per il Protocollo di Kyoto, un appellativo e riconoscimento gravemente errato e puramente strumentale, che è divenuto il nulla osta alla frode falso-green degli incentivi pagati in bolletta dagli italiani per mantenere, foraggiare lautamente, le ditte proprietarie di questi impianti; bollette elettriche ipermaggiorate non a caso in questi mesi e che gravano sulle aziende del “made in Italy”, costrette a chiudere e/o delocalizzare all’estero licenziando il loro personale, e sulle famiglie oggi in tante sull’orlo della disperazione a causa di una “crisi” ormai sempre più palese; è il nulla osta alla devastazione dei molteplici paesaggi italici unici, tanto in mare quanto sulla terraferma, paesaggi che son alla base del florido ed anti-crisi settore turistico; nulla osta assurdo alla devastazione e cancellazione della biodiversità selvatica e domestica tutelata dalla Conferenza internazionale di Rio del 1992, sottoscritta anche dalla stessa nostra Italia; nulla osta al consumo di ottimi suoli agricoli e di pascoli, o terre rimboschibili a favore anche del microclima, del clima, e contro il dissesto idrogeologico; tutto ovviamente ci auguriamo all’insegna di un agricoltura di prodotti silvo-agro-pastorali biologici, e di un’ ecosistema agro-naturale, totalmente off-limits per organismi alterati dall’ingegneria genetica di qualsiasi tipo!


Quella dichiarazione di “pubblica utilità” è divenuta persino il nulla osta al sopruso ai danni dei diritti dei cittadini e dei territori! Persino alla violazione della Costituzione Italiana che tutela il paesaggio storico-naturale del BelPaese (articolo 9, tra “principi fondamentali” della Carta Costituzionale) e la salute delle persone (articolo 32)!
Chiediamo che l’appellativo di “pubblica utilità” e conseguenti incentivi pubblici d’ogni tipo erogati, siano solo assegnati per gli impianti fotovoltaici per autoproduzione ed autoconsumo prioritario dell’energia prodotta dal sole, ubicati sui tantissimi tetti inutilizzati degli edifici recenti d’Italia, successivi per anno di costruzione al 1950, e di niun valore estetico ovunque collocati, in modo da trasformare la piaga, anch’essa da fermare, della cementificazione selvaggia subita dalla nostra Nazione nel dopoguerra, almeno, in un’ opportunità energetica davvero ecosostenibile! Osserviamo che la forma di energia più pulita che oggi possiamo produrre è quella che non si consuma, grazie a delle politiche veramente ecologiste, che auspichiamo, volte al risparmio e all’efficientamento energetico di tutto il sistema elettrico Italiano pubblico e privato, con anche l’uso di soluzioni illuminotecniche volte al risparmio energetico, ma sempre e comunque ergonomiche e che non sacrifichino, ma anzi pongano massima attenzione alla piacevolezza!
Chiediamo al Governo di affermare il Divieto Assoluto di ubicazione di impianti eolici sulla terraferma ed in mare, (a tutela, oltre che del paesaggio quotidiano, anche dei volatili, che i rotori falcidiano in volo notoriamente), e il Divieto Assoluto di ubicazione degli impianti fotovoltaici industriali, per la vendita dell’ energia prodotta, ubicati in aree naturali o rurali o lacustri, eccezion fatta per le aree industriali.Il tutto con indispensabile valenza retroattiva anche su tutti i tanti assurdi progetti di impianti eolici e fotovoltaici, che minacciano il nostro BelPaese, eventualmente ancora in iter autorizzativo, in via di valutazione burocratica o giudiziaria, o approvati ma non ancora realizzati, o se in cantiere non ancora entrati in esercizio! Impianti da fermare e non fare realizzare assolutamente per salvare, come dobbiamo salvare, il paesaggio storico-naturale della nostra Nazione tutelato dalla nostra stessa Costituzione!
Chiediamo che con apposita sollecitazione anche da parte del Governo alle procure, ai prefetti, regioni, province e comuni, vengano smantellati tutti i tantissimi impianti eolici e fotovoltaici sequestrati per varie irregolarità dalla Magistratura, impianti sequestrati in numero crescente al crescere dei controlli, che son ancora solo all’inizio e che auspichiamo siano, da parte di tutte le forze dell’ ordine, quanto più estesi e approfonditi; smantellati con ripristino-restauro dello stato dei luoghi con loro bonifica-decementificazione e rinaturalizzazione, (e vendita o comunque traslazione sui tetti degli edifici recenti dei pannelli fotovoltaici per gli impianti fotovoltaici irregolari). No assoluto ad alcuna ipotesi blasfema ed anti-statale di vile sanatoria delle irregolarità compiute a favore di questa pura dannosa frode! Uno stato serio smantella gli impianti irregolari causa di danni evidenti all’ ecosistema naturale ed umano, non si piega all’ imposizione di sanatorie da parte di interessi privatistici avversi al bene comune! Così siano smantellati anche gli impianti realizzati eludendo le prescrizioni della V.I.A.; tutti gli aerogeneratori per i quali non sia stata svolta opera di manutenzione ordinaria e straordinaria, dato il rischio per l’ incolumità pubblica da rottura e lancio a centinaia di metri di mortali frammenti di pala e non solo; tutti gli impianti eolici e fotovoltaici che si trovano ad una distanza inferiore agli 800 metri dalle abitazioni e dai luoghi di lavoro.
Chiediamo infine che il Governo favorisca ed introduca incentivi per la rinaturalizzazione, bonifica, de-cementificazione, restauro paesaggistico nel rispetto dell’originalità storico-naturale antecedente dei luoghi ai processi di più recente antropizzazione, e riforestazione con piante autoctone naturali, assolutamente non alterate dall’industria genetica, di tutte le cosiddette “aree degradate da intervento umano”! Questi ultimi si che sono interventi di vera improrogabile “pubblica utilità”, davvero in coerenza con il Protocollo di Kyoto per il clima mondiale, e con la Conferenza Internazionale di Rio per la biodiversità naturale!

GRAZIE per la vicinanza e l’ascolto, e per il vostro intervento a difesa dell’ Italia, il Giardino bello d’Europa e del Mediterraneo, il Bel Paese per antonomasia!
Le VITTIME DELLA FALSA-GREEN ECONOMY !

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