Italia

3 suicidi in meno di 24 ore. E’ allarme situazione carceri. La preoccupazione del Sappe

Sappe: Carceri italiani, ancora morti. Due suicidi in poche ore. A Sollicciano, il carcere di Firenze, si uccide un detenuto italiano di 50 anni. Accade dopo la mezzanotte, ne dà notizia il Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria). L’uomo , in attesa di giudizio per tentata rapina e aveva gia’ avuto precedenti detenzioni, si e’ impiccato nel bagno della sua cella, utilizzando un lenzuolo.

Nella giornata di ieri, un detenuto si è tolto la vita a Novara. Per  Donato Capece, segretario del Sappe i gesti “testimoniano una volta di piu’ la drammaticita quotidiana che si vive nello nostre galere, nelle quali i poliziotti penitenziari sono spesso lasciati da soli a gestire le mille criticita’ e problematiche”, sottolinea il segretario del Sappe . L’auspicio ora e’ che il Ministro della Giustizia Severino incontri presto il sindacato “per affrontare insieme soluzioni ai problemi carcerari e del Corpo di Polizia Penitenziaria”.


Sempre ieri, un altro detenuto italiano di 28 anni è morto a Latina. A rendere noto il fatto è  il Garante dei detenuti Angiolo Marroni. Quello registrato ieri e’ il settimo decesso dall’inizio dell’anno nelle carceri della Regione Lazio:prima di quello odierno, cinque decessi erano stati registrati a Roma ed uno a Viterbo.  Al di la’ di questa tragedia, spiega Marroni, l’ennesima dall’inizio dell’anno nelle carceri della Regione, mi preoccupa la situazione della struttura di Latina. Un carcere con evidenti problemi strutturali aggravati dalle gravi carenze di organico della polizia penitenziaria e, soprattutto da un sovraffollamento record: oggi i detenuti erano 193 a fronte di una capienza regolamentare di 86 posti. Da mesi il saldo fra chi entra e chi esce dal carcere e’ negativo e, ormai da giorni, una ventina di detenuti devono dormire per terra per mancanza di spazi. In queste condizioni diventa problematico non solo salvare vite, ma anche garantire condizioni minime di vivibilita’”.

Intanto la situazione detentiva è allarmante in tutto il Paese, tanto è che per esempio, il personale della Polizia Penitenziaria del reparto di Lamezia Terme ha deciso di effettuare l’astensione dalla consumazione dei pasti dalla mensa obbligatoria di servizio “per protestare contro le gravi criticita’ in cui e’ chiamato a svolgere la propria attivita’ – denuncia il Sappe – che lo costringe tra l’altro a effettuare, ormai da due mesi, un servizio di piantonamento di un detenuto in una struttura sanitaria senza la possibilita’ di consumare il pranzo e la cena e con l’organizzazione di turni di servizio di quasi nove ore”.

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