Palermo: tra mafia e calcio scommesse, 11 custodie cautelari, Dirty Bet avrebbe nomi eccellenti
Palermo, ancora una vittoria delle forze dell’ordine che fermano un giro di scommesse clandestine ritenuto riconducibile alla mafia. L’inchiesta curata dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha portato all’esecuzione di ben 11 ordinanze di custodia cautelare. L’operazione, denominata in codice «Dirty Bet», è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di esercizio del gioco clandestino e fittizia intestazione di beni, con l’aggravante dell’ agevolazione di Cosa Nostra. I finanzieri hanno effettuato anche numerose perquisizioni. .
Alcune indiscrezioni reperite online in carcere sarebbero finiti anche nomi eccellenti del mondo del calcio, tra gli altri Giovanni Pecoraro, ex dirigente sportivo delle giovanili del Palermo calcio. L’indagine è coordinata dal Procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai pm Francesco Del Bene e Gaetano Paci. Pecoraro sarebbe accusato di trasferimento fraudolento di valori e reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante di avere favorito Cosa nostra. Secondo gli inquirenti sarebbe stato prestanome di un boss del narcotraffico. Pecoraro era giá finito in carcere alcuni fa anni in un’inchiesta per mafia, ma ne uscì indenne.