Grotta di Mandras il caso approda in Parlamento. Interrogazione dell’onorevole Ceccacci Rubino

Dalle pagine di “Archeologia Viva” il caso della grotta preistorica di Mandras (Sardegna), che rischia di scomparire per incuria, approda sulla scrivania del Ministro per i Beni e le Attività culturali Lorenzo Ornaghi. Un’interrogazione dell’onorevole Fiorella Ceccacci Rubino chiede misure urgenti perché il sito preistorico non vada perduto per sempre. C’è ancora qualche speranza di salvare la Tomba preistorica di Mandras (IV-III millennio a.C.), in provincia di Oristano (Sardegna).
L’sos lanciato dagli archeologi di Paleoworking sulle pagine di Archeologia Viva (Giunti Editore) non è caduto nel vuoto, ma è stato raccolto direttamente dal Parlamento Italiano.
L’onorevole Fiorella Ceccacci Rubino (Pdl) venuta a conoscenza tramite la rivista della disastrosa condizione in cui si trova una delle tombe neolitiche più importanti del territorio nazionale, ha proceduto immediatamente con un’Interrogazione scritta al Ministro per i
Beni e le Attività culturali Lorenzo Ornaghi. “Gli archeologi dalle pagine della rivista Archeologia Viva – si legge nell’interrogazione – hanno lanciato in questi giorni l’allarme in quanto il monumento è aggredito dalla vegetazione ed è attraversato da profonde spaccature che provocano continui allagamenti; occorrono urgenti misure di salvaguardia del sito e risorse adeguate per la sua
messa in sicurezza.
Ci si chiede se il ministro interrogato (Lorenzo Ornaghi – ndr) sia a conoscenza dello stato di abbandono del sito e se intenda intervenire con urgenza dotando la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano, di adeguate risorse umane e finanziare per salvaguardare tale importante patrimonio nazionale”.
Interamante affrescata con pittura rossa, nella tomba di Mandras sono presenti decorazioni che riproducono l’intelaiatura delle pareti delle capanne preistoriche. Una sorta d’istantanea di quello che doveva essere il paesaggio circostante la necropoli di cui tale tomba faceva parte. La grotta si distingue anche per la planimetria, assai articolata, fatta di celle piccole e grandi collegate da stretti
cunicoli arredati con nicchie per deporvi le offerte funerarie. L’invito a non perdere tempo pare sia stato raccolto, si attende ora una riposta concreta a questa emergenza.
Ufficio stampa Archeologia Viva