Salute

Legge 194, nuove polemiche. Incostituzionale? Lo deciderà la Corte Costituzionale

Legge 194, nuove polemiche. Incostituzionale? Lo deciderà la Corte Costituzionale Sono passati oltre 30 anni da quanto i il 22 maggio 1978, la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg)  è entrata in vigore e, anno dopo anno si è ordito per la sua distruzione tanto è che non c’è da star tranquilli.

Nuove polemiche sulla 194 ed ora se ne chiede la costituzionalità. La Legge 194  dà alla donna la  possibilità di  abortire in una struttura sanitaria pubblica entro i primi 90 giorni di gravidanza solo in particolari «circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero per la donna un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito».

Fra qualche giorno la  Corte Costituzionale  deve decidere sulla legge 194 sull’aborto esaminando nei dettagli la legittimità dell’art.4 sulle circostanze che legittimano l’interruzione di gravidanza. Alla Consulta si è rivolto un giudice tutelare di Spoleto dopo la richiesta di una 17enne di abortire senza coinvolgere i genitori.


La Corte Costituzionale dovrà decidere se esiste la facoltà di aborto o no. Insomma pare ci siano delle contraddizioni  e che esista una  sentenza della Corte di giustizia dell’Ue del 18 ottobre 2011 dalla quale «l’embrione umano è stato riconosciuto quale soggetto da tutelarsi in modo assoluto».  Il giudice che ha fatto ricorso pensa infatti che  l’articolo 4 della legge 194 possa essere anche in contrasto con altri articoli della Costituzione e in particolare quelli di tutela dei diritti inviolabili dell’uomo, del diritto alla salute, della cooperazione internazionale e del diritto all’assistenza sanitaria e ospedaliera.

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