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Delitto Cesaroni: ecco perchè Raniero Brusco è innocente

 Delitto di via Poma.Una nuova svolta.

Da quel che si apprende ”Non vi sono elementi per ritenere provata al di la’ di ogni ragionevole dubbio la penale responsabilita’ di Raniero Busco, che ”va quindi assolto con la formula per non aver commesso il fatto”. E’ questo quanto si afferma nella motivazione di 187 pagine della sentenza depositata dai giudici della Corte d’Assise d’Appello presieduti da Mario Lucio D’Andria, che il 27 aprile scorso assolsero Busco dall’accusa di avere ucciso la fidanzata Simonetta Cesaroni, annullando cosi’ la condanna a 24 anni di reclusione che era stata inflitta all’imputato il 26 gennaio del 2011 dalla Corte di primo grado.


“Alla luce delle considerazioni fatte dalla Corte -si legge nel documento- si puo’ pervenire alle seguenti conclusioni: Simonetta Cesaroni fu uccisa tra le 18 e le 19 del 7 agosto 1990 nell’ufficio di via Poma; la ragazza fu raggiunta da 29 coltellate; chi commise il delitto, o altra persona, ripuli’ accuratamente la scena del delitto, portando via la maggior parte degli indumenti di Simonetta”.

Secondo i giudici poi “non vi e’ prova che in occasione dell’omicidio alla Cesaroni fu inferto un morso; se anche, contro l’opinione del collegio peritale, si dovesse ritenere che le lesioni al seno siano da ricondurre a un morso, ancorche’ parziale, una sua attribuzione all’imputato Raniero Busco non sarebbe scientificamente sostenibile”.

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